In Cina è guerra dei prezzi: che il settore sia quello bancario, la distribuzione, l'abbigliamento o la ristorazione, sono sempre di più le compagnie straniere che propongono sconti o offerte sui loro prodotti, per invogliare i consumatori in tempi di crisi e non essere da meno rispetto ai concorrenti cinesi. Quando negli anni '90 i primi importanti brand stranieri erano sbarcati in Cina, il prezzo era un segno distintivo che significava maggiore qualità ed affidabilità rispetto alle controparti locali. Ma adesso la crisi globale e la necessità di assicurarsi una fetta del secondo mercato del mondo hanno cambiato tutto. Il mese scorso Mc Donald's ha tagliato i prezzi del 40% circa e gran parte dei suoi menu adesso è in vendita alle stesse somme di dieci anni fa, o addirittura a meno. Il giorno dopo il lancio di questa campagna Yonghe King -una catena locale di fast food- ha risposto diminuendo i prezzi del 22% in circa 100 punti vendita in tutto il paese. Durante il Capodanno Cinese la catena di supermercati Wal Mart ha offerto alcuni prodotti, principalmente alimentari e oggetti d'uso quotidiano, con uno sconto di 8.8 yuan (circa un euro) pari al 30% del prezzo originale e, visto il successo dell'iniziativa, ha confermato che replicherà l'anno prossimo. Il colosso francese della distribuzione Carrefour aveva iniziato le offerte speciali già nel novembre scorso. Alla squadra di casa non è rimasto che ribattere colpo su colpo: come racconta l'analista Michael Wei sul portale Forexpros.com, Wumart (il gigante cinese ispirato a Walmart) ha lanciato diversi prodotti a soli 10 yuan (circa un euro e 15 centesimi). Ma il fenomeno si sta diffondendo anche nel settore bancario. Molti istituti di credito cinesi su impulso della banca centrale – l'unica che in Cina può decidere dei tassi d'interesse- hanno iniziato a offrire mutui ipotecari con sconti sul tasso d'interesse fino al 30%. Le banche straniere Citibank e Standard Chartered Group li hanno imitati la scorsa settimana, mentre alcuni rappresentanti di HSBC hanno annunciato che praticheranno tassi scontati del 15% rispetto al normale. Uno strumento in più per lottare contro la crisi? Yan Qingmin, capo della sezione di Shanghai della China Banking Regulatory Commission, ha chiesto ufficialmente alle banche straniere di aumentare i prestiti alle piccole imprese.