DONAZIONI SPONTANEE PER AI WEIWEI, "RACCOLTA FONDI ILLEGALE"

Pechino, 7 nov. – Una speciale colletta per pagare la sanzione imposta ad Ai Weiwei; è questa la proposta avanzata da alcuni sostenitori dell'artista e dissidente cinese, i quali in più di 16.000 hanno già raccolto 3,5 milioni di yuan (circa 400.000 euro).
L'iniziativa è stata lanciata una settimana dopo aver reso nota alla stampa l'accusa di evasione fiscale attribuita all'artista dalle autorità cinesi: una società a lui collegata dovrà pagare 15 milioni di yuan (circa 1,7 milioni di euro) in tasse e multe. La proposta di elargire delle donazioni - bollate dal Global Times come illegali - rientra in un movimento di protesta assai più ampio contro quella che viene considerata un'insistente e perpetua attività di rappresaglia operata del governo contro Ai Weiwei e le sue critiche al PCC.
L'iniziativa risuona insolita in un background come quello cinese, soprattutto considerando le ritorsioni e le pressioni a cui sono sottoposti i simpatizzanti dei dissidenti; molto originali appaiono anche i metodi attraverso i quali le somme in denaro vengono inviate al destinatario: oltre ai classici trasferimenti bancari e alle buste riempite di contanti, sono stati anche costruiti degli areoplanini e delle barchette con le banconote e lanciati poi oltre il cancello dello studio dell'artista.
"Questo fatto dimostra che la gente vuole esprimere la propria opinione. – ha commentato alla stampa Ai Weiwei – In questa epoca caratterizzata da intenet, la società ha sviluppato la propria capacità critica e sta usando il web come strumento per capire da sé la fondatezza delle accuse che mi sono state rivolte."
Ma per Ai Weiwei queste donazioni sono solo dei prestiti che si è già impegnato a restituire fino all'ultimo centesimo; "Ho detto che ripagherò ogni yuan. L'innocenza di una persona è legata all'innocenza di una nazione. Non sto facendo tutto questo per il mio profitto personale" così ha replicato alle accuse mosse a suo carico da un editoriale del Gobal Times, che oltre a gridare all'illegalità della raccolta fondi, ha messo in dubbio la necessità del dissidente di beneficiare di questi "prestiti": "Ai Weiwei è un artista su scala internazionale che ha esposto nelle principali gallerie del mondo". "È vero, sono piuttosto benestante, ma questa è un'altra questione" ha risposto Ai caricando l'evento di una connotazione molto più ampia e trasformando così la sua battaglia personale nella battaglia di tutti coloro che lo sostengono e ai quali vuole regalare una vittoria morale.
Mentre l'editoriale de Global Times cerca di ridimensionare la portata dell'evento dicendo che si tratta di un numero esiguo di cittadini cinesi che si stanno muovendo in suo aiuto, Liu Yanping, volontario presso la società di design di proprietà dell'artista, la Beijing Fake Cultural Development Ltd, rende noto che sono molti i sostenitori dell'artista che accompagnano le loro donazioni con dei messaggi di supporto e speranza.
Nel frattempo ad Ai Weiwei non è ancora stato accordato il permesso di rientrare in possesso dei propri libri contabili sequestrati dalla polizia durante la detenzione e di incontrare il manager e il responsabile della contabilità della società imputata.
di Bianca Lazzaro e Costanza Boriani
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