Pechino, 26 ott. - Mentre la febbre per gli imminenti Giochi Asiatici 2010 continua a salire, le autorità della provincia meridionale del Guangdong, una delle fucine della crescita economica cinese, hanno annunciato una serie di provvedimenti per migliorare la qualità dell'aria della zona, che entreranno in vigore dal primo novembre per le sedici città più grandi della regione.
A garanzia di un ambiente ottimale per lo svolgimento delle Olimpiadi Asiatiche, in programma a Guangzhou dal 12 al 24 novembre, il governo locale ha imposto alle fabbriche più inquinanti della regione di diminuire la produzione almeno del 50%, mentre una trentina hanno addirittura chiuso i battenti, principalmente centri di produzione chimici o a carbone.
Nonostante le lamentele diffuse del settore imprenditoriale del delta del Fiume delle Perle, le autorità non hanno lasciato intravedere segni di ripensamento rimanendo fermi nella loro campagna contro l'inquinamento dell'aria e dando vita a una serie di divieti straordinari promossi in vista della manifestazione sportiva, che oltre ad essere particolarmente rigidi appaiono più che mai singolari. Ad esempio, oltre a vietare la circolazione alle automobili o autocarri più inquinanti e istituire la politica delle targhe alterne per tutta la durata dei Giochi, il governo del Guangdong ha imposto il divieto di "ristrutturazione di interni", che a causa degli agenti chimici presenti nelle vernici risulterebbero altamente inquinanti. Addirittura gli stand dei barbecue, disseminati abusivamente in per le strade delle città di tutta la Cina, dal primo novembre nel Guangdong diventeranno fuori legge: non per mancanza di licenza, ma semplicemente per via del fumo prodotto dalla cottura di della carne che dalla griglia si diffonde nelle zone circostanti.
Una misura giudicata eccessiva da Yang Yunfang, residente a Guangzhou, intervistato dal cronista del Global Times: "E' assurdo far chiudere gli stand del barbecue: è vero che fanno un po' di fumo, ma sicuramente non contaminano l'ambiente!". Yang, e non solo, lamenta inoltre che questa politica straordinaria per la pulizia dell'aria verrà subito abbandonata al termine dei Giochi Asiatici, lasciando i cittadini di Guangzhou a respirare la solita aria inquinata di sempre.
Non è dato sapere quale sia il destino degli operai forzati alla vacanza coatta, né come si procederà effettivamente alla chiusura dei barbecue: Chen Guangrong, vice direttore del dipartimento per la protezione ambientale della provincia, durante una conferenza stampa ha difeso con forza la necessità di queste misure, facendo riferimento ad una "task force" specializzata in protezione ambientale che "aiuterà la popolazione ad incontrare i nuovi parametri stabiliti dal governo locale".
"Guiding shi si de, ren shi huo de", ovvero "le regole sono morte, la gente è viva", dicono i cinesi quando stanno per infrangere una regola minore: non è difficile immaginare che il mese prossimo, nella provincia del Guangdong, il detto tornerà di moda.
di Matteo Miavaldi
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