Shanghai, 20 agosto - Parco o non parco? La stampa cinese si interroga sull'esito di quello che definisce ''un grandioso progetto turistico da decine di miliardi di yuan'': la costruzione di un nuovo Disneyland a Shanghai. Disney ha già raggiunto un accordo con la municipalità di Shanghai ma manca la necessaria approvazione del governo centrale. Già lo scorso gennaio il quotidiano Wall street journal ha annunciato un progetto da 3,5 miliardi di yuan che il colosso statunitense sta discutendo con le autorità di Shanghai per la costruzione di un parco del quale Disney deterrà il 43 per cento. Il parco – sempre secondo il quotidiano – sarà costruito entro il 2014 sulla sponda orientale del fiume Huangpu che divide la vecchia Shanghai (Puxi) dal cuore finanziario Pudong. In realtà speculazioni sull'argomento circolano da anni e sembra che uno spazio di 10 chilometri quadrati sia stato da lungo tempo destinato al parco. Nel frattempo il quotidiano Shanghai daily ha annunciato qualche giorno fa l'imminente apertura del più grande parco divertimenti della Cina orientale, lo Shanghai happy valley, 900 mila metri quadrati colmi di attrazioni turistiche nel distretto di Songjiang, a sudovest di Shanghai. Secondo le previsioni il parco, che promette attrazioni e giochi fra i più moderni e veloci al mondo, attirerà nel primo anno di apertura 3 milioni di visitatori. Le autorità di Canton hanno invece smentito la chiusura per bancarotta – annunciata dal quotidiano Guangzhou daily - del parco Grand world scenic. La temporanea chiusura è dovuta alle dispute sulla proprietà e ai lavori di messa in sicurezza. In ogni caso non è un bel momento per l'industria dei parco giochi. Secondo una ricerca condotta da Horizon, uno dei maggiori gruppi cinesi di consulenza, dei 2.500 parchi costruiti in Cina per un investimento complessivo di 150 miliardi di yuan, il 70 per cento è in rosso, mentre solo il 10 per cento è riuscito a rientrare dell'investimento iniziale.