di Giovanna Tescione
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Roma, 19 nov. – “Cooperazione e comunicazione per la conoscenza reciproca” sono stati i temi al centro dal seminario organizzato dall’Ambasciata cinese in Italia per celebrare il Decimo Anniversario dello Stabilimento del Partenariato Strategico Globale Sino-Italiano. Filo conduttore del seminario, che si è tenuto oggi nella cornice del Palazzo Brancaccio, la Nuova Via della Seta, “un filo indispensabile che da oltre duemila anni collega oriente e occidente e che è sempre stato un punto di partenza per la l’amicizia tra i popoli di due paesi come Cina e Italia, contribuendo allo sviluppo delle civiltà e agli scambi commerciali e culturali”, ha dichiarato l'Ambasciatore cinese in Italia Li Ruiyu all’apertura del seminario. “Questo è un anno molto importante per le relazioni sino-italiane” ha aggiunto l’ambasciatore Li,“i due governi hanno pubblicato il nuovo piano d’azione triennale per rafforzare la cooperazione economica che comprende diversi settori tra cui sanità, settore aerospaziale, urbanizzazione sostenibile, sicurezza alimentare”.
Presenti all’evento rappresentanti delle istituzioni e dell’imprenditoria sino-italiane, tra cui il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini, Romano Prodi, già presidente del Consiglio e poi della Commissione europea, il viceministro per il commercio con l'estero Carlo Calenda e il Direttore Generale per i Paesi dell'Asia e dell'Oceania, Andrea Perugini.
A porre accento sull’importanza dell’istruzione il ministro Giannini che l’ha definito “settore strategico di cooperazione” sottolineando la “necessità dell’Italia di recuperare competitività”. “Una logica cooperativa tra i Paesi è l’unica che consenta di affrontare le grandi sfide”, ha poi aggiunto il ministro che ha parlato dei numerosi istituti Confucio già presenti in Italia e dei grandi successi raggiunto fino ad oggi nell’ambito della cooperazione nell’istruzione.
Tecnologia e sanità, questi i due maggiore settori di cooperazione tra Italia e Cina, dove “la Cina – ha sottolineato Calenda - negli ultimi anni si è dimostrato un partner affidabile, quando promette mantiene. Quindi possiamo rilanciare sulla partnership". Ed è proprio sulla cooperazione tecnologica che bisogna puntare, ne è convinto Romano Prodi che ha sottolineato il ruolo della Cina durante il vertice Apec quale “protagonista a tutto campo”. “A fronte dell’accordo sul clima tra Cina e Usa, l’Europa è lo strumento per la realizzazione dell’accordo grazie alle nostre tecnologie”. “Per la Cina, l'Europa è un punto di riferimento, ma un blocco economico Europa-Cina ancora non c'è, bisogna rifletterci. E la scelta politica dell'apertura alle imprese cinesi deve essere fatta anche dall'Italia, non solo dall'Ue", ha aggiunto Prodi.
Ottimi i risultati ottenuti quest'anno - ha commentato Li Ruiyu, che ha sottolineato come quest'anno da "gennaio ad agosto gli investimenti cinesi in Italia abbiamo raggiunto quota 5.7 miliardi di euro". L’ambasciatore ha poi posto ulteriormente l'accento sugli accordi di cooperazione dal valore di 8 miliardi di euro firmati in occasione della visita del premier cinese Li Keqiang in Italia. Ambiziosi gli obiettivi futuri, che puntano principalmente ad Expo, dove – ha sottolineato Li Ruiyu – “la Cina parteciperà come il più grande espositore e investitore”.
"Il 2014 e' un anno di svolta che consentirà di far fare un salto dimensionale notevolissimo agli investimenti cinesi in Italia, ma anche a molte forme di cooperazione diretta in Cina delle imprese italiane nella condivisione di tecnologie di alto livello", questo il commento di Franco Bassanini, presidente della Cassa depositi e prestiti che ha anticipato anche la possibilità di aprire un ufficio di rappresentanza a Pechino.
Bassanini ha ricordato che a fronte dei soli 150 milioni di euro investiti dalla Cina in Italia nel 2013 quest'anno la scala degli accordi e' stata ben diversa: il Fondo strategico italiano ha concordato con Shanghai Electric un investimento del colosso cinese da 400 milioni per il 40 per cento del capitale e per due joint-venture e la cessione a State Grid Corporation of China del 35% di Cdp Reti per 2,1 miliardi di euro di investimento cinese. Altre importantissime relazioni economiche sono state avviate con la Banca centrale cinese, primo gruppo bancario al mondo con 1600 miliardi di total asset.
Presenti anche rappresentanti del mondo dell’imprenditoria quali il presidente di Huawei Italia, Chen Yulang, l’amministratore delegato di 3 Italia, Vincenzo Novari, due realtà simbolo degli investimenti cinesi in Italia e - come ha sottolineato Chen Yulang - “ambasciatori nel mondo di come l’Italia sia un’ottima meta per gli investimenti cinesi”.
19 novembre 2014
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