DEBITO PUBBLICO USA: DRAGONE SCETTICO
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DEBITO PUBBLICO USA: DRAGONE SCETTICO

DEBITO PUBBLICO USA:
DRAGONE SCETTICO

Economia
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Pechino, 3 ago.- Le misure adottate dagli Stati Uniti per innalzare il tetto del debito pubblico ed evitare il default convincono poco la Cina, il principale creditore degli USA. E mentre per la prima volta il governo di Pechino diffonde un commento ufficiale sulla questione - per bocca del governatore della Banca centrale Zhou Xiaochuan -, l'agenzia cinese Dagong declassa nuovamente il rating americano.
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"Riscontriamo dei progressi nella gestione dei problemi relativi al debito pubblico americano - ha scritto Zhou in una dichiarazione pubblicata mercoledì sul sito della Banca centrale - ma speriamo che il governo americano e il Congresso prenderanno provvedimenti responsabili e concreti con sulla questione del debito per garantire la sicurezza degli investitori. Le fluttuazioni e le grandi insicurezze sul mercato dei titoli del Tesoro americano influenzeranno la stabilità del sistema monetario e del sistema finanziario internazionale, danneggiando la ripresa dell'economia globale".
"Studieremo i dettagli delle misure e la loro entrata in vigore - prosegue il comunicato del governatore della Banca centrale - e continueremo a cercare la diversificazione nella gestione delle nostre riserve, per ridurre gli impatti negativi delle fluttuazioni dei mercati internazionali sull'economia cinese". Gli ultimi commenti di Zhou Xiaochuan riecheggiano quelli diffusi giovedì scorso dalla SAFE (State Administration of Foreign Exchange), nei quali l'authority Forex di Pechino rispondeva alle domande del pubblico sostenendo che la Cina continuerà a "diversificare l'allocazione degli investimenti derivati dalle nostre riserve e ad ottimizzare i titoli in base alle condizioni di mercato".
Si calcola che circa i due terzi delle immense riserve in valuta estera accumulate dalla Cina – complessivamente pari a circa 3200 miliardi di dollari - siano stati impiegati in investimenti denominati in valuta americana, rendendo così Pechino il principale creditore di Washington e, nello stesso tempo, una delle nazioni maggiormente vulnerabili alle temperie che scuotono il debito pubblico Made in USA.
Ma nonostante la Cina sia da tempo alla ricerca di alternative agli investimenti in dollari, i margini di manovra del Dragone sono ristretti,  tanto a causa della crisi dell'Eurozona che per l'impatto che potrebbero avere sull'economia cinese ulteriori diversificazioni: "La Cina non può impiegare troppe delle sue riserve in materie prime come petrolio, oro e argento - si legge in un'altra nota pubblicata dalla SAFE due settimane fa -, visto che tali mercati sono troppo ridotti e soggetti a volatilità". "Le società e le famiglie cinesi consumano un'elevata quantità di oro e greggio - continua ancora la SAFE - e se utilizzassimo le nostre riserve per investire maggiormente in questi settori potremmo spingere in alto i prezzi di mercato, ottenendo così ripercussioni sui nostri consumi e sul nostro sviluppo economico".
L'accordo che l'amministrazione Obama è riuscita a ottenere per innalzare il limite al debito pubblico non convince neanche Dagong, l'agenzia di rating cinese, che sempre mercoledì ha degradato il debito sovrano USA da "A+" ad "A",sostenendo che le ultime decisioni non migliorano la solvibilità degli Stati Uniti sul lungo periodo.
E anche la stampa del Dragone non concede tregua agli Stati Uniti: dopo che i commenti della Xinhua avevano definito "una farsa" i negoziati del Congresso, l'agenzia di stampa di Stato ha rincarato la dose, sostenendo che "le manovre di Washington non hanno disinnescato la bomba del debito pubblico USA".
"La Cina deve smettere di investire le sue riserve in dollari" ha commentato sul People's Daily Li Xiangyang, ricercatore dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali, il principale think-tank del governo di Pechino.
"Dobbiamo renderci meno vulnerabili alle fluttuazioni del valore del dollaro - ha concluso Li sull'organo ufficiale del Partito Comunista Cinese - in quanto l'innalzamento del tetto del debito USA rappresenta per la Cina un'arma a doppio taglio".
di Antonio Talia
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