DALL'ARA: L'ITALIA DELL'EXPO STUDIA PER ACCOGLIERE I CINESI
di Sonia Montrella
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Roma, 24 mar.- Un milione di cinesi. Tanti sono i turisti del Dragone che, secondo le stime più rosee, arriveranno quest'anno in Italia grazie all'Expo. Circa 567mila viaggiatori in più rispetto al 2014. E, nel frattempo – assicura Giancarlo Dall'Ara, esperto di turismo cinese e fondatore di China Friendly - il mercato turistico italiano torna sui banchi: "Ho registrato un crescente numero di nuove attività dedicate al turismo cinese. Prime fra tutte agenzie specializzate in matrimoni e viaggi di nozze. Non meno di 1500 tra alberghi e strutture ricettive hanno preso parte a seminari e corsi di formazione organizzati da associazioni di categorie, enti e istituti specializzati. Sono aumentati i tour operator e i servizi di terra, che l'anno scorso non arrivavano a 30, mentre oggi raggiungono quota 50. Ed è importante perché ognuno di loro farà la propria parte nel processo di marketing".
Sulla scia dell'Esposizione Universale di Milano, inoltre, "l'Italia ha ridotto i tempi di consegna dei visti incoraggiando le compagnie aeree ad aumentare i voli diretti. Finora la maggior parte dei cinesi arrivavano nel Paese dopo aver fatto uno scalo. Se verranno mantenuti gli impegni, avremo circa 50 voli diretti a settimana" ha spiegato ad AgiChina.
Che tipo di viaggiatore? "I turisti cinesi sono come singoli alberi in un grande bosco, non è possibile racchiuderli in un preciso gruppo". Giancarlo Dall'Ara è allergico alle categorie. Soprattutto in un momento in cui i visitatori del Drago stanno cambiando pelle.
Un cambiamento che Dall'Ara ha avuto modo di appurare anche nella seconda edizione di Matching China, il workshop dedicato al mercato turistico cinese, che si è tenuto a Rimini lo scorso 20 marzo. Due i momenti principali: la mattina dedicata al seminario con diversi topic, tra i quali: trade in Cina, guanxi 2.0 (relazioni social), attualità e prospettive del primo mercato turistico al mondo, con consigli degli esperti al sistema turistico italiano; e, nel pomeriggio, l'incontro tra tour operator specializzati e operatori. I numeri della seconda edizione sono alti: più di 200 i partecipanti tra agenzie specializzate, tour operator, servizi di terra, compagnie aeree – tra cui Air France e China Airlines , la presenza di membri dell'Accademia cinese per il Turismo.
Sebbene il viaggio di gruppo sia ancora la forma privilegiata di spostamento – solo il 25% dei cinesi arriva nel Bel Paese da solo –, la domanda sta cambiando: "Le grandi città restano nell'itinerario, ma non solo . Nel corso del workshop ho sentito architetti cinesi chiedere di incontrare colleghi italiani, genitori e figli arrivati in Italia per visitare università e istituti".
Esperto di marketing turistico, Dall'Ara è il teorico dell'albergo diffuso: un modello di ospitalità originale e di sviluppo turistico del territorio. In pratica – come si legge sul suo blog e sul Manuale parzialmente tradotto in cinese – "si tratta di una proposta concepita per offrire agli ospiti l'esperienza di vita di un centro storico di una città o di un paese, potendo contare su tutti i servizi alberghieri, cioè su accoglienza, assistenza, ristorazione, spazi e servizi comuni per gli ospiti, alloggiando in case e camere che distano non oltre 200 metri dal “cuore” dell'albergo diffuso: lo stabile nel quale sono situati la reception, gli ambienti comuni, l'area ristoro". Una proposta che piace molto anche ai cinesi che tra le offerte prediligono soprattutto Sextantio le Grotte della Civita a Matera. D'altronde anche in Cina è nata una sorta di attenzione al turismo sostenibile che prevede in alcuni – ancora isolati – casi la riqualificazione di aeree.
24 marzo 2015
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