DAL 2017 UNA NO-COAL-ZONE A PECHINO CONTRO LO SMOG
Eugenio Buzzetti
Pechino, 29 set. - Il governo cinese limitera' l'uso del carbone attorno a Pechino per contrastare l'inquinamento atmosferico. La no-coal-zone, come e' gia' stata ribattezzata, sara' attiva a partire dal novembre 2017, secondo quanto riporta l'agenzia Xinhua. Sia abitazioni che fabbriche in diciotto distretti e citta' dello Hebei, la provincia che confina con la capitale cinese, non potranno piu' bruciare carbone o costruire nuove centrali per la combustione di petcoke, un derivato sporco del petrolio che emette agenti inquinanti piu' nocivi di quelli del carbone, e con un contenuto di zolfo molto piu' elevato. Le restrizioni mirano a sostituire il carbone con l'elettricita' o il gas naturale come fonte di calore nelle aree non urbane.
Lo Hebei, che confina con Pechino e Tianjin, e' una delle aree a maggiore concentrazione di inquinamento atmosferico della Cina, per la forte presenza di acciaierie. Secondo l'ultimo rapporto mensile del Ministero per la Protezione Ambientale, cinque delle dieci citta' piu' inquinate in Cina si trovano in questa provincia. In totale, l'iniziativa riguardera' un'area di oltre settemila chilometri quadrati, e i cittadini coinvolti nell'iniziativa avranno diritto ad agevolazioni per l'ammodernamento dei loro impianti e per il pagamento delle bollette di luce e gas. L'inquinamento atmosferico e' tradizionalmente piu' sentito nei mesi autunnali e invernali vicino a Pechino: gia' nei giorni scorsi, le autorita' della capitale avevano emesso un livello di allerta giallo, il piu' basso, per la concentrazione di polveri sottili nell'aria della citta'.
29 SETTEMBRE 2016
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