DAGONG CONTRO LE TRE SORELLE DEL RATING

DAGONG CONTRO LE TRE SORELLE DEL RATING

Pechino, 6 set.- Dagong lancia un nuovo guanto di sfida alle "tre sorelle" del rating internazionale, e chiama a raccolta tutte le altre società concorrenti di Moody's, Fitch e Standard & Poor's.

Obiettivo: la creazione di una "superagenzia" di caratura globale, un progetto al quale - secondo il China Daily - sta collaborando anche Romano Prodi. La notizia è stata pubblicata oggi dal quotidiano ufficiale cinese ed ha ottenuto la conferma dei dirigenti di alcune agenzie di rating internazionali. Ma molti aspetti della "superagenzia" sono ancora coperti dalla riservatezza.

 

Secondo il China Daily - che cita senza specificare "fonti interne al progetto"- la nuova agenzia sarà fondata con il contributo di società europee, statunitensi e di nazioni che fanno parte del blocco BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica). Il quartier generale sarà "con ogni probabilità" stabilito a Francoforte quando saranno stabiliti gli ultimi dettagli, "entro la fine di quest'anno".

 

Alla fase iniziale dovrebbero partecipare otto diverse agenzie, tra cui ovviamente Dagong "che giocherà un ruolo chiave", ma il numero finale è suscettibile di cambiamenti. Di sicuro, tra i gruppi che negli ultimi mesi hanno avuto contatti con Dagong ci sono i sudcoreani di NICE (National Information & Credit Evaluation), i tedeschi di Scope Group e i russi di RusRating.

 

"L'ex primo ministro italiano Romano Prodi e altre importanti figure politiche internazionali hanno contribuito al piano per la fondazione della nuova agenzia" scrive il China Daily.

 

"L'idea in sé è buona e auspichiamo che si prosegua su questa strada, dato che ormai si ritiene comunemente che le tre grandi agenzie di rating internazionali facciano gli interessi di Wall Street" ha dichiarato ai media internazionali Pi Kyung Won, general manager del dipartimento pianificazione per l'agenzia di rating sudcoreana NICE.

 

"Le nazioni emergenti, specialmente in Asia, si sentono svantaggiate. Sarebbe un'ottima cosa se gli investitori potessero diversificare le loro fonti d'informazione per orientare le loro decisioni".  "Dagong ci ha proposto di salire a bordo del progetto, e noi stiamo considerando attentamente questa possibilità - ha aggiunto il manager di Seoul -, il piano di Dagong rappresenta una grande sfida, e sarà necessario un po' di tempo perché la nuova agenzia si crei una reputazione di affidabilità".

 

Dagong, nata nel 1994, ha presentato nel luglio del 2010 un primo piano di rating dei debiti sovrani alternativo a quello di Moody's, Fitch e Standard & Poor's. "Per un mondo multipolare occorrono criteri di rating multipolari e agenzie di rating multipolari", aveva dichiarato lo scorso anno il presidente di Dagong Guan Jianzhong in un'intervista esclusiva concessa ad AgiChina24 (questo articolo).

 

Il profilo della sfida lanciata lo scorso anno dalla società di rating made in China assume dunque una fisionomia più definita: "Siamo perfettamente consapevoli che una società, da sola, non può ottenere da subito una credibilità globale - ha dichiarato Guan Jianzhong al China Daily -, così abbiamo deciso di unirci ad altre agenzie. Speriamo che la nuova creatura raggiunga una posizione di vertice nel mercato globale del rating nel giro di cinque anni. Oggi, in giro per il mondo, esistono ben 152 diverse agenzie di rating e il settore ha assistito a una crescita annuale del 20% fin dal 2000. A dominare sono sempre Moody's, Fitch e Standard & Poor's, che da sole detengono il 95% del mercato globale.

 

Ma da tempo le "tre sorelle" del rating internazionale sono oggetto di crescenti critiche da parte del business internazionale, che le accusa di aver assegnato ottimi voti alle società che detenevano i mutui subprime fino a pochi giorni prima del collasso del 2008.

A luglio il magazine economico francese "Capital" sosteneva che la nascita di un'agenzia di rating tutta europea fosse ormai imminente, ma sul progetto non sono state diffuse altre notizie.

Qualche settimana dopo Dagong metteva a segno un bel colpo, declassando il debito pubblico americano con due giorni di anticipo sul colosso Standard & Poor's. Ma il momento di gloria non è durato molto: ad agosto quotidiani e accademici cinesi accusavano la società di chiudere un occhio sulla debolezza di compagnie cinesi, come l'indebitatissimo ministero delle Ferrovie (cui Dagong assegna una tripla "A") e alcune compagni di investimento locali gravate da pesanti sospetti di insolvenza.


Adesso, l'agenzia di rating cinese cerca di federarsi con BRICS, europei e indipendenti per sferrare un altro attacco alle "Tre Sorelle". Una decisione economica, ma anche un atto politico in piena regola.

 

di Antonio Talia

 

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