Pechino, 13 lug. - Rallenta la crescita economica in Cina nel secondo trimestre di quest'anno, anche se risulta decisamente sostenuta con una crescita del pil al ritmo del 9,5%. Il dato supera leggermente anche le stime degli analisti, che prevedevano un incremento del 9,4% tra aprile e giugno scorso. Nei primi tre mesi il pil cinese aveva segnato il 9,7% e il 9,8% nell'ultimo trimestre 2010; poi la decisione del Dragone di spingere il piede sul freno. Nonostante la crescita cinese sia ancora molto forte rispetto a quella di Stati Uniti, Europa e Giappone, il secondo trimestre ha mostrato un ritmo più moderato.
Merito delle misure di raffreddamento introdotte dal governo, ultima delle quali risale alla scorsa settimana quando la Banca centrale ha innalzato per la quinta volta da ottobre i tassi d'interesse (questo articolo) . "Il declino delle importazioni si aggiunge all'elenco delle variabili che indicano un rallentamento dell'economia cinese", ha dichiarato al Financial Times Chi Sun, analista di Nomura a Hong Kong. Le importazioni sono aumentate del 19,3%, in frenata rispetto al 28,4% del mese di maggio, risultato inferiore alle previsioni degli analisti. Le esportazioni cinesi, invece, sono cresciute a giugno del 17,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il rallentamento dell'import riguarda principalmente alcune commodities, tra cui greggio - in calo dell'11,5%, il livello più basso degli ultimi 8 mesi -, alluminio e minerale di ferro, a indicazione di un calo dell'attività industriale. Complice l'inflazione con l' indice dei prezzi al consumo che a giugno ha segnato il +6,4 raggiungendo il tetto massimo degli ultimi tre anni. E la spirale inflattiva colpisce soprattutto i generi alimentari - con in testa l'aumento del prezzo della carne di maiale – i cui rincari svuotano le tasche dei cinesi e segnano il crollo della domanda interna (questo articolo).
"La Cina si sta trasformando da una economia in forte ascesa guidata dalla politica in un Paese dallo sviluppo economico sano" ha dichiarato Sheng Laiyun, portavoce dell'Ufficio Nazionale di Statistica. "Il rallentamento della crescita economica e l'incremento dell'inflazione rappresentano il grande dilemma della Cina" ha commentato Alistair Thorton, analista presso la IHS Global Sight. Se da un lato la stretta voluta da Pechino può aiutare il governo a combattere l'inflazione, dall'altro rischia di soffocare la crescita economica.
di Sonia Montrella
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