Di Eugenio Buzzetti
Pechino, 17 giu. - Dopo la moglie e il figlio, tocca ora al nipote di Zhou Yongkang, Zhou Feng, finire in carcere per corruzione. Il tribunale di Yichang, lo stesso nella provincia interna dello Hubei che ha condannato la moglie e il figlio di Zhou, ha giudicato colpevole Zhou Feng di false fatturazioni e di avere intascato tangenti e lo ha condannato a dodici anni di carcere e a una multa di sessanta milioni di yuan (poco più di otto milioni di euro). Zhou ha dichiarato che non ricorrerà in appello.
Mercoledì scorso, Jia Xiaoye, la moglie dell'ex capo degli apparati di Pubblica Sicurezza, era stata condannata a nove anni di carcere e a una multa da un milione di yuan (135mila euro), mentre Zhou Bin, il figlio di Zhou, era stato condannato a diciotto anni di carcere e a una multa di 350 milioni di yuan (47 milioni di euro) per avere sfruttato la posizione di vertice del padre per raccogliere tangenti. Sia la moglie che il figlio di Zhou hanno dichiarato che non ricorreranno in appello.
Zhou Yongkang è stato membro del Comitato Permamente del Politburo fino al 2012, il vertice decisionale del Partito Comunista Cinese. Lo scorso anno era stato condannato all'ergastolo per corruzione, abuso di potere e diffusione di segreti di Stato, in un processo segreto tenutosi a Tianjin. Il suo caso è a tutt'oggi lo scandalo di più alto profilo della campagna anti-corruzione iniziata nel 2012 dall'attuale presidente cinese, Xi Jinping, e che ha visto finora centinaia di migliaia di funzionari del Partito Comunista Cinese finire dietro le sbarre per avere intascato tangenti nell'esercizio delle loro funzioni.
17 GIUGNO 2016
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