CONSIGLIO DI STATO: NUOVO GIRO DI VITE SUGLI IMMOBILI

La norma non menziona l'imposta nazionale sulle proprietà di cui in Cina si parla da tempo – e che costituisce oggetto di un progetto pilota nelle città di Shanghai e Chongqing-, ma rappresenta comunque uno dei provvedimenti più severi varati finora: secondo le statistiche pubblicate oggi dalla società newyorchese Real Capital Analytics Inc., nel 2010 il 34% delle compravendite di immobili a livello globale ha avuto luogo nell'Impero di Mezzo, un dato che fa di quello cinese il più frenetico mercato del mondo per il secondo anno consecutivo. "Le politiche varate finora hanno consentito di tenere sotto controllo i prezzi degli immobili a partire dall'aprile dell'anno scorso- si legge nel comunicato del Consiglio di Stato- ma il mercato appare ancora dominato dalla speculazione". Ed è proprio lo scoppio di una bolla speculativa, insieme alle tensioni sociali generate dall'impossibilità per la classe media di acquistare una casa di proprietà, la maggiore preoccupazione del governo di Pechino: negli ultimi sei anni i prezzi delle abitazioni sono costantemente cresciuti, dapprima nelle province costiere più sviluppate, e successivamente anche nell'interno del paese.
Nell'ultimo anno, poi, i costi hanno subito rincari da guinness: a rendere incandescente il settore immobiliare cinese ha contribuito in maniera determinante l'enorme liquidità erogata dalle banche – che nel
di Antonio Talia
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