Pechino, 06 nov. - La Cina non ha bisogno di un secondo pacchetto di stimoli economici: lo dice Yao Jingyuan, capo economista dell'Ufficio Nazionale di Statistica, a un anno dal lancio delle imponenti misure da 4mila miliardi di yuan (circa 400 miliardi di euro) volute dal governo di Pechino per aggredire la crisi economica. "Anche se al momento l'economia cinese continua ad affrontare diverse difficoltà, il pacchetto di stimoli economici è molto completo – ha dichiarato Yao nel corso di un'intervista al quotidiano ufficiale People's Daily – e finché continuiamo a seguirlo, svilupparlo e perfezionarlo non c'è bisogno di una seconda fase. Per l'anno prossimo non si attendono grandi cambiamenti nelle politiche di sostegno alla spesa del governo centrale". Allo scoppio della crisi Pechino aveva lanciato il più ampio pacchetto di stimoli economici del mondo, destinati soprattutto alla costruzione di nuove infrastrutture, alla riforma del welfare e al sostegno alle imprese tramite rimborsi d'imposta e altri sgravi fiscali. Secondo i dati diffusi dalla Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme - il principale organo cinese di pianificazione economica - la cifra che verrà impiegata entro il 2010 ammonta a 1180 miliardi di yuan. E mentre i dati più recenti sull'economia cinese mostrano un trend positivo (+ 8.9% nel terzo trimestre) proprio sull'onda delle misure straordinarie lanciate dal governo, si dibatte sul futuro del sistema quando gli stimoli economici avranno sprigionato tutta la loro efficacia. Nel marzo di quest'anno si erano diffuse numerose voci sull'approvazione di un nuovo pacchetto di stimoli all'economia, subito smentite dalla leadership cinese; una posizione confermata, oltre che dall'intervista di Yao, anche dal direttore del Centro di Ricerca e Sviluppo del Consiglio di Stato di Pechino Liu Shijin il quale - sempre in occasione dell'anniversario delle misure straordinarie - ha dichiarato durante un forum economico a Pechino che "nel 2010 le politiche macroeconomiche cinesi si concentreranno sul mantenere prezzi stabili e una crescita economica costante".