ADV
Gli attivisti per i diritti umani hanno condannato i processi, definendoli una farsa e denunciando la mancanza di trasparenza e correttezza. Gli uiguri in esilio hanno sottolineato che le condanne rischiano di infiammare ulteriormente lo Xinjiang, dove la tensione negli ultimi anni è andata crescendo di pari passo con l'arrivo massiccio di cinesi han.
Dopo le violenze interetniche scoppiate a Urumqi la scorsa estate, 430 persone sono state accusate di aver avuto un ruolo negli scontri che, stando al governo cinese, sono costati la vita a 197 persone e hanno provocato 1.600 feriti. Tuttavia, secondo gli uiguri in esilio, nelle violenze a Urumqi sono morte almeno 800 persone, per la maggior parte appunto uiguri.
16/10/2009
Condividi
ADV