Con la Cina ora si fa sul serio
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Con la Cina ora si fa sul serio

Con la Cina ora si fa sul serio

Le nuove frontiere. Si consolidano i rapporti tra le aziende di automotive e aerospazio
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Tutto iniziò a metà degli anni Duemila. Alessandro Barberis, presidente della Camera di Commercio di Torino, rievoca gli albori del rapporto tra Piemonte e Cina, un dialogo costante che negli ultimi mesi ha registrato una forte accelerazione soprattutto su due fronti: l'automotive e l'aerospaziale. In poco più di sei anni il numero di aziende piemontesi con uno stabile presidio in Cina è triplicato, passando da 13 a 32.
«C'è voluta tanta diplomazia, ci sono state missioni ad hoc, il che ha portato alla creazione di buoni rapporti interpersonali. «Sembra un secolo fa: nel 2004 abbiamo analizzato l'indotto auto, ci siamo resi conto che totalizzava con 1.500 aziende la metà del patrimonio nazionale. Bisognava avvicinare i due mondi, visto che le aziende cinesi mancano del know how necessario, specie nel design industriale», dice Barberis al Sole 24 Ore. «La svolta è stato il progetto From Concept to Car, fiore all'occhiello di Ceipiemonte, il centro estero per l'internazionalizzazione del Piemonte. Finora sono state realizzate 13 missioni, con 79 aziende piemontesi, 36 le trattative avviate, 6 i contratti acquisiti».

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Non solo. Dal 2008 il Piemonte ha coinvolto nel progetto 20 case costruttrici cinesi e aperto desk a Hefei, a Pechino e, un mese fa, a Changchun.
«In questi giorni - aggiunge Barberis - ospitiamo i responsabili acquisti delle importanti imprese automobilistiche cinesi: Changhe, FAW Car, Great Wall Motors, Jac, ZX Auto, nonchè Sokon, a Torino a partire da oggie per individuare nuovi potenziali fornitori tra le aziende di From Concept to Car».
Le eccellenze del Piemonte saranno in prima fila anche questa volta. «Noi fin dal 2004 abbiamo portato avanti un'attività di dialogo costante e capillare con la Cina, con l'obiettivo principale di promuovere le imprese del settore stile e ingegneria, dove la distanza tra Paesi è meno rilevante - precisa il presidente della Camera di commercio -, nonché le imprese di componentistica che hanno avviato stabilimenti in Cina questa strategia, affiancata alla competenza delle nostre aziende, ci ha permesso di raggiungere risultati importanti».
In breve, il Piemonte s'è guadagnato la fiducia di interlocutori di spicco, come quelli arrivati già ad esempio il colosso cinese Beijing Automotive Group (Baic) e quelli in arrivo, come di Sokon, un altro importante costruttore privato.
Non meno importante la delegazione piemontese di piccole e medie imprese (tra cui Bisiach & Carrù, Pola&Massa, Paolo Astori, Prima Industrie) e grandi industrie (Microtecnica e Avio) del settore areospaziale.
C'è infatti un altro versante cinese di grande rilevanza, quello dedicato all'aerospazio e la missione coordinata da Torino Piemonte Aerospace è stata alla China Helicopter Exposition, la prima esposizione in Cina dedicata al settore elicotteristico, a Tianjin lo scorso mese di settembre, e alla Aviation Expo Beijing, altro evento biennale dell'industria aeronautica.
Al China Helicopter Exposition hanno partecipato 2mila visitatori, 100 espositori cinesi e altrettanti stranieri, tra cui Agusta Westland e Eurocopter, e all'Aviation Expo Beijing, in pratica l'occasione ideale per presentare i propri componenti e servizi ad una committenza altamente qualificata, per i 6 espositori saranno organizzati incontri bilaterali con i principali player cinesi ed europei insediati in Cina. L'agenda di appuntamenti includeva anche un programma di visite ai principali siti produttivi di società cinesi ed europee.
È questo il metodo Piemonte che, come si è visto, ha già portato ottimi frutti nel settore dell'automotive.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

20/12/2011
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