CLENOBUTEROLO PER MAIALI, CONDANNATE 5 PERSONE

CLENOBUTEROLO PER MAIALI, CONDANNATE 5 PERSONE

Pechino, 26 lug.- Condanna a morte, ergastolo e detenzione da nove a quindici anni. Questo il verdetto della Corte popolare di Jiaozuo per cinque persone responsabili di aver prodotto e venduto clenobuterolo,  sostanza tossica usata per stimolare la crescita dei maiali. Secondo il tribunale di Jiaozuo, Liu Xiang – produttore di clenobuterolo dell'Hubei – e Xi Zhongjie sono colpevoli di aver venduto oltre 2.700 chilogrammi di questa sostanza con un profitto pari a 2,5 milioni di yuan (circa 250mila euro). Nel 'giro d'affari' anche Chen Yuwei, rivenditore di Zhengzhou, capitale dell'Henan, che avrebbe smerciato oltre 600 chili di clenobuterolo guadagnando 700mila yuan (70mila euro); e Xiao Bing che avrebbe ricavato 600mila yuan (oltre 60mila euro) dal commercio di 1.300 chilogrammi del prodotto incriminato. All'origine di tutto, Liu Hongling, moglie e complice di Liu Xiang accusata di aver procurato le materie prime. Un traffico, quello messo in piedi dalla 'banda dei cinque', che andava dall'Henan allo Shangdong, fino al Jiangsu passando per altre cinque province. Con l'accusa di aver "attentato alla pubblica sicurezza attraverso l'impiego di prodotti dannosi", la corte a pronunciato una condanna a morte con una sospensione di due anni per Liu Xiang e l'ergastolo per Xi Zhongjie. Meno dura la pena per gli altri tre: detenzione a 15 anni per Xiao Bing, 14 anni a Chen Yuwei e 9 a Liu Hongling.

 

Già lo scorso marzo, un'inchiesta della televisione cinese CCTV aveva acceso i riflettori sulla Jiyuan Shuanghui Food Co Ltd., nome noto dell'industria alimentare cinese, denunciandone proprio l'impiego di clenobuterolo (questo articolo). Smascherato, il colosso cinese aveva fatto mea culpa e ritirato la merce già sul mercato, mentre la polizia locale ammanettava decine di persone coinvolte nello scandalo.  Venerdì scorso l'azienda è tornata sulla scena annunciando il ritiro di quasi 4mila partite di carne potenzialmente contaminata ancora sugli scaffali dei supermercati.

 

Con un'azione stimolante periferica, il farmaco va ad agire sulla muscolatura liscia che aumenta di volume in tempi più rapidi rispetto al normale corso di crescita. Aggiungendo quotidianamente la sostanza al 'pasto' , gli allevatori vedono i loro maiali crescere più velocemente e con una minore quantità di foraggio.  I "maiali culturisti" – questo il loro soprannome – sono molto popolari sul mercato: paragonati a un normale suino presentano pochissima massa grassa, particolarità che li rende particolarmente costosi. Peccato che il consumo di questa carne, sostengono i ricercatori, sia dannoso per l'uomo; molti consumatori hanno lamentato nausea, vertigini, debolezza, tremolio e altri sintomi di avvelenamento. La carne al clenobuterolo si rivela particolarmente pericolosa per persone con disturbi cardiaci e pressione alta. Inoltre, un consumo prolungato può comportare una mutazione cromosomica, causa di tumori maligni. Motivi, questi, che i ministeri dell'Agricoltura, della Salute e la Food and Drug administration ritennero nel 2002 più che sufficienti per mettere al bando sette sostanze chimiche di questo tipo tra cui il clenobuterolo e la ractopamina. Nel 2008  la Suprema procura popolare e il ministero della Pubblica Sicurezza pubblicarono un nuovo regolamento che inaspriva le pene per gli allevatori e venditori di maiali drogati. 

 

Ma alla luce degli scandali alimentari che continuano a susseguirsi in Cina – dal latte alla melanina di tre anni fa a quello al nitrato dello scorso aprile (questo articolo), sembra che le disposizioni del 2008 non siano state sufficienti a demotivare allevatori e rivenditori assetati di facili guadagni. Con il pugno duro utilizzato dalla corte di Jiaozuo, il Dragone sembra sempre più deciso a mettere fine a questo genere di scandali che non solo mettono a repentaglio la vita dei cittadini, ma soprattutto gettano fango sull'immagine di quella che è a tutti gli effetti la seconda potenza economica al mondo. Non solo. Negli ultimi mesi il maiale è diventato per Pechino un argomento 'sensibile': risucchiata dalla spirale inflattiva che non da tregua, la carne più consumata dai cinesi ha subito nell'ultimo anno un incremento del prezzo pari al 57% dovuto a fattori quali epidemie, macellazioni di maiali e aumento del prezzo del grano. Per far fronte al trend al rialzo, il ministero del Commercio ha fatto sapere che "nel momento più opportuno" immetterà sul mercato carne suina proveniente dalle riserve strategiche; scorte, queste, che ad oggi ammontano a 200mila tonnellate (questo articolo).

 

di Sonia Montrella

 

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