Cina: Wen Jiabao ribadisce no a rivalutazione "drastica" si a collaborazione con Usa
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Cina: Wen Jiabao ribadisce no a rivalutazione "drastica" si a collaborazione con Usa

Cina: Wen Jiabao ribadisce no a rivalutazione "drastica" si a collaborazione con Usa

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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Pechino, 23 set - No a imposizioni esterne sullo yuan, si' a un rapporto costruttivo con gli Stati Uniti: nella sua tappa New York il presidente Wen Jiabao ha ribadito le linee di comportamento che da sempre guidano la sua Amministrazione. "Non c'e' alcuna ragione per un apprezzamento drastico dello yuan", ha dichiarato in risposta a domande tanti pressanti quanto ripetitive dei suoi interlocutori. Nel caso specifico si trattava di una riunione del Comitato d'affari Usa-Cina che raggruppa gli uomini d'affari dei due Paesi. La chiave, evidentemente, risiede nel termine "drastico".
E ha spiegato: "Se il renmimbi si rafforzasse del 20-40% come chiede il Governo americano, non sappiamo quante imprese cinese vedremo fallire, quanti lavoratori saranno licenziati e quanti lavoratori torneranno alle campagne, con un impatto sociale massiccio e negativi". Divergenza di vedute quindi, ma non certo una dichiarazione di guerra. Wen Jiabao si e' infatti detto fiducioso che le frizioni tra i due Paesi saranno risolte. "Il futuro delle relazioni cino-americane e' brillante", ha sottolineato, notando che parte dei problemi sono dovuti alla forte crescita dei rapporti bilaterali tra i due Stati nelle ultime due decadi. Simmetrico l'atteggiamento dei leader statunitensi: premono per una rivalutazione della moneta cinese ma tengono a mantenere un relazione stabile con la Cina anche sul piano economico. Sul primo punto, il presidente americano Barack Obama aveva promesso lunedi' che avrebbe continuato a fare pressioni per una significativo apprezzamento dello yuan il cui tasso di cambio e' stabilito a livello centrale. Obama faceva seguito a un intervento del segretario del Tesoro, Timothy Geithner aveva alzato i toni alcuni giorni prima accusando Pechino di mantenere tassi "troppo rigidi" e di intervenire massicciamente per tenere bassa la divisa. E' tempo, aveva detto, che "la Cina cambi il suo modello economico". Molto diversi pero' i toni utilizzati ieri dal segretario al Commercio Usa, Gary Locke il quale ha detto che gli Stati Uniti accolgono favorevolmente il rafforzamento economico cinese, esprimendo la volonta' di Washington per lavorare con la Cina al fine di risolvere le dispute commerciali. "Le relazioni tra Cina e Stati Uniti - ha detto Locke parlando in un'occasione conviviale - sono le piu' importanti relazioni mondiali del momento". Gli Usa "continueranno a lavorare con la Cina per creare una competizione equa e trasparente". In sostanza niente di nuovo: nei discorsi ognuno mantiene le sue posizioni sullo yuan, ma per il resto l'obiettivo e' di non ostacolarsi a vicenda e se possibile di collaborare per ristabilire un contesto di crescita mondiale.
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