CINA SCONFITTA IN CASA DA SIRIA, TIFOSI INFURIATI

Eugenio Buzzetti


Pechino, 7 ott. - La sconfitta in casa per 1-0 della nazionale cinese contro la Siria non è andata giù ai tifosi cinesi, che dopo il fischio finale allo stadio di Xian, nella Cina interna, hanno contestato i vertici del calcio nazionale chiedendo le dimissioni del presidente della Chinese Football Association, la Federcalcio cinese, Cai Zhenhua, e del commissario tecnico della nazionale, Gao Hongbo. Il goal nel secondo tempo di Mahmoud Al-Mawas ha regalato il successo alla squadra mediorientale, davanti a 48mila tifosi, che hanno sfidato il maltempo per vedere la partita. La delusione per la sconfitta di ieri si è riverberata anche sui social media cinesi. Alle critiche nei confronti dei giocatori si aggiungono le accuse di essere strapagati, almeno rispetto ai loro avversari, da cinque anni in guerra. La Cina è 78esima nel ranking Fifa, mentre la Siria è al 114esimo posto. C'è anche chi parla apertamente di "spreco di denaro pubblico" usato per pagare gli stipendi di giocatori e staff della nazionale.

La sconfitta arriva in un momento di intensi investimenti da parte della Cina nel calcio, che oltre alle acquisizioni di club all'estero, punta a diffondere questo sport tra i giovani e nelle scuole: il presidente cinese, Xi Jinping, ha grossi progetti per la nazionale, compreso quello, oggi più che mai ambizioso, di vincere un Mondiale entro il 2030. Le speranze di vedere la Cina nella fase finale del Campionato del Mondo di Calcio, sono però, oggi, "risicate", come ha ammesso l'agenzia Xinhua nel commento alla partita di ieri, che parla apertamente di una squadra, la nazionale cinese, "al limite dell'eliminazione". Nel girone di qualificazione, la Cina è ferma a un punto, davanti al solo Qatar, a quota zero. Cruciale sarà la prossima gara, l'11 ottobre, contro l'Uzbekistan, a sei punti in classifica, e secondo nel girone, dietro la Corea del Sud.

 

07 OTTOBRE 2016

 

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