Roma, 5 gen. - La corsa al riarmo cinese prosegue spedita. Dopo il programma per la realizzazione della prima portaerei
(leggi questo articolo), Pechino ha realizzato il prototipo del primo caccia invisibile (stealth) di quinta generazione siglato J-20. Superati i test di rullaggio avvenuti la scorsa settimana al campo d'aviazione dell'Istituto di design aereo di Chengdu, l'ultima creatura militare del Dragone è pronta per le prime prove in volo previste - clima permettendo - per i prossimi giorni sempre a Chengdu, nella Cina meridionale.
Il J-20, assicurano gli analisti militari, è in grado di compiere lunghe missioni grazie alla possibilità di effettuare rifornimento a mezz'aria, di lanciare di missili cruise a lungo raggio e di trasportare carichi di armi pesanti. Caratteristiche che lo rendono l'unico caccia invisibile in grado, potenzialmente, di tener testa all'F-22 Raptor Usa - già in servizio - e all'omologo russo, il Sukhoi T-50 - ancora in fase di sviluppo - ai quali i progettisti sembrano essersi ispirati. Le immagini diffuse sul web mostrano che il J-20 ha adottato il sistema di stabilizzatori mobili proprio del T-50 russo, mentre la forma è molto simile a quella dell'F-22 statunitense. Ultimo 'prestito': il profilo alare delta canard ripreso dal 'cugino' cinese J-10. "Sul caccia sarà inoltre montato un motore modificato WS10 completamente Made in China" ha aggiunto Andrei Chang, caporedattore del periodico canadese Kanwa Asian Defence Monthly.
La notizia del prototipo, giunta a pochi giorni dalla visita a Pechino del ministro della Difesa statunitense Robert Gates, ha sorpreso gli analisti militari occidentali sicuri di dover attendere ancora a lungo prima di assistere alla novità. E lo stesso Gates tempo fa aveva dichiarato che la Cina "non sarebbe riuscita a dotarsi di caccia invisibile di quinta generazione prima del 2020". L'annuncio della Cina non sembra però preoccupare gli Stati Uniti che non vedono il caccia come una reale minaccia per l'aviazione militare statunitense . "Il J-20 – ha dichiarato Cheung Tai-ming, professore presso la School of International Relations and Pacific Studies dell'Università della California - non rappresenta un pericolo a breve termine per le forze aeree americane che senza troppe difficoltà darebbe inizio a una massiccia produzione di F-35". Cacciabombardiere invisibile americano, quest'ultimo, che dovrebbe entrare in servizio entro l'anno, ma che ha già attirato l'attenzione di molti Paesi pronti a sostituirlo agli aerei da combattimento delle proprie aereonautiche.
Ma sebbene bisognerà attendere più di dieci anni affinché la Cina dia inizio a una produzione di massa dei J-20, quello del prototipo rappresenta, secondo molti analisti, un chiaro segnale dei passi avanti che il Dragone sta compiendo nel settore dell'aviazione militare. Un obiettivo raggiunto all'inizio del 2011, ma che da tempo - sostiene Antony Wong Dong, presidente dell'Associazione militare internazionale di Macao - è in cima alle priorità di Pechino. "Il caccia invisibile fu presentato come il progetto militare chiave del 10° piano quinquennale (2001-2005) e fu portato avanti in seguito alle due crisi del 1999 prodotte, la prima, dal bombardamento dell'ambasciata cinese in Yugoslavia da parte dell'Air Force statunitense e la seconda dalla "teoria dei due Stati", favore dell'indipendenza di Taiwan dalla Cina continentale, elaborata da Lee Teng-hui, allora presidente di Taiwan". Sono questi due eventi, spiega Antony Wong Dong, ad aver messo in allerta il Dragone e ad aver permesso al progetto di 'prendere il volo'.
di Sonia Montrella
©Riproduzione riservata