CINA: PETROLIFERI VOLANO SU DECISIONE OPEC
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CINA: PETROLIFERI VOLANO SU DECISIONE OPEC

CINA: PETROLIFERI VOLANO SU DECISIONE OPEC

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(AGI) - Pechino, 29 set. - I titoli dei giganti del greggiocinese volano in Borsa a Hong Kong, dopo l'aumento dei prezzidel greggio sulla decisione a sorpresa dell'Opec di tagliare laproduzione. L'indice che calcola i titoli del settoredell'energia ha segnato un balzo del 4,3%, trainati dai gigantidell'Oil &Gas cinesi, PetroChina, Sinopec e Cnooc, tutti inforte rialzo, nella giornata di oggi. L'indice Hang Seng haregistrato un rialzo dello 0,5%, mentre il China EnterprisesIndex ha registrato un rialzo dello 0,8%. Cnooc, il gigante delgreggio offshore cinese, ha segnato un aumento del 5,3%, mentrePetroChina e' avanzata del 3,2%, e Sinopec del 3,85% dopo ladecisione dei membri del gruppo dei Paesi esportatori digreggio di tagliare la produzione del 2,2%, la prima di questotipo negli ultimi otto anni. Se i gruppi cinesi del greggiohanno accolto positivamente il rialzo dei prezzi, in molti,oggi, guardano con interesse alle prossime mosse della Cina,che nell'ultimo anno ha approfittato dei bassi prezzi dimercato per aumentare le proprie riserve strategiche digreggio. Pechino ha in mano una "wild card", secondo glianalisti di Standard & Poor, che in un evento a Londra neigiorni scorsi hanno dibattuto sulle opzioni a disposizione diPechino, qualunque decisione scaturisse dal vertice informaledell'Opec di Algeri. Tra le opzioni a disposizione della Cinaci sono quelle di decidere di non acquistare petrolio a prezzipiu' alti e di utilizzare le proprie riserve, o anche diesportare il proprio greggio. "Ora che la Cina ha compratocosi' tanto petrolio a basso prezzo per riempire la proprieriserve strategiche, di cui nessuno realmente conoscel'entita', se l'Opec taglia la produzione e cerca di riportareil prezzo in alto, la Cina puo' spingerlo di nuovo al ribassoscegliendo di non comprare, di usare le proprie riserve, o diiniziare a esportare, come ha gia' fatto con altrecommodities", ha spiegato l'analista Jodie Gunzberg. Insostanza, qualsiasi fosse stata la decisione proveniente daAlgeri, la Cina, il secondo consumatore di greggio al mondo, e'in grado di avvantaggiarsi del nuovo scenario e di influire sulprezzo del greggio, grazie alle proprie riserve strategiche. Amaggio scorso, la Cina ha annunciato la possibilita' diarrivare a fine 2016 a quota 245 milioni di barili di riservestrategiche. Piu' a lungo termine, entro il 2020, Pechino puntaad avere riserve strategiche equivalenti a novanta giorni difabbisogno di greggio. La Cina e' assieme all'India uno deinuovi pilastri della crescita della domanda di greggio: adagosto ha importato 32,8 milioni di tonnellate di petrolio, ilsecondo valore piu' alto dall'inizio dell'anno, con un aumentodel 7% rispetto ad agosto 2015, ma il ruolo di Pechinonell'incremento della domanda di greggio starebbe"traballando", secondo l'International Energy Agency: lostimolo dato dal deprezzamento del greggio si starebbevanificando e Pechino e' alle prese con il rallentamento dellapropria economia. Anche questi fattori hanno portato l'agenziaparigina a tagliare le previsioni sulla crescita della domandadi greggio globale per i prossimi due anni. .
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