Cina, follie per il flambé all'italiana
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Cina, follie per il flambé all'italiana

Cina, follie per il flambé all'italiana

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Il primo, 30 anni, nato a Brindisi, a 14 anni faceva il lavapiatti in trattoria mentre studiava all'istituto alberghiero e, prima di arrivare a Sanya, la Portofino del Sud della Cina affollata di miliardari ben piazzati nelle classifiche di Forbes, era chef de rang all'hotel De Russie di Roma. L'altro ne ha 29, è di Bari, e fino all'aprile 2009 era head chef al ristorante Le Muse del Méridien Beach Plaza di Montecarlo della Starwood.
Al Ritz-Carlton di Sanya – nelle cui vicinanze stanno per sbarcare, grazie a un piano di sviluppo governativo, catene come Mgm, Park Hyatt, St. Regis, Fairmont e Anantara – Alessandro Italiano, fino a ieri restaurant manager e proprio da oggi a capo del food&beverage, e Maurizio Bombini sono i soli italiani nello staff e stanno spopolando con il ristorante Sofia: businessmen e politici arrivano in jet privato per trascorrere il fine settimana nelle 33 ville in riva al mare. E, prima di partire, i loro assistenti prenotano la serata nella bomboniera rossa del ristorante (per i Vip la sala privata, nella foto) che è, spiega Italiano, «la quintessenza del made in Italy. Si inizia con un racconto: Sofia è un'italiana ora 40enne nata a Ravello, vicino Amalfi, laureata in arte a Milano, talmente smart da conquistare un ruolo da top model nelle sfilate milanesi, sposata con un fiorentino».
In attesa delle ordinazioni, vengono serviti Prosecco e Parmigiano. «E poi – aggiunge Italiano – si va di carrello flambé che ho inventato con Bombini, tutto preparato al tavolo: dopo la lattuga romana con acciughe, aglio e parmigiano, gamberoni e asparagi fiammati al brandy, tagliolini all'astice, straccetti di manzo con porcini, crépes Sofia con mango e ananas. Tutto fatto espresso al tavolo: chi non lo conosce, pretende subito lo stesso servizio».
Per ora la gran parte dei cinesi non ha una gran cultura sul cibo e sul vino. «Consumano ciò che è più costoso – conclude Italiano – e si trasforma in uno status symbol: lo spirito di emulazione è tale che si arriva a conti da 15mila euro per 4 persone».
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01/11/2010
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