di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 23 set. - Due cacciatorpediniere cinesi sono attraccati sabato scorso al porto di Bandar Abbas, in Iran, per i primi esercizi navali congiunti tra i due Paesi. Lo hanno riferito nella giornata di domenica i media iraniani, che hanno sottolineato il recente riavvicinamento tra i due Paesi. Si tratta di una "missione di cortesia" ha spiegato l'agenzia ufficiale iraniana Irna. Le esercitazioni si concluderanno il 24 settembre prossimo e comprenderanno esercizi di salvataggio marittimo e addestramento in caso di incidenti in mare aperto, soprattutto in caso di attacchi di pirati, uno dei maggiori pericoli nel Golfo di Aden.
Recentemente, i rapporti tra la Cina e la Repubblica Islamica hanno vissuto alcuni momenti difficili, come nel caso delle polemiche sorte a causa del mancato rispetto degli obblighi contrattuali riguardanti lo sfruttamento di uno dei più grandi giacimenti iraniani, quello di South Azadegan, da parte del colosso del greggio cinese, China National Petroleum Corporation. La Cina rimane, dal 2007, il principale partner commerciale di Teheran: nonostante le sanzioni occidentali all'Iran per il suo programma nucleare, Pechino ha importato nei primi sei mesi dell'anno 630mila barili al giorno di greggio, il 48% in più dello stesso periodo dello scorso anno, e il commercio bilaterale potrebbe toccare i 45 miliardi di dollari entro fine anno. I buoni rapporti tra i due Paesi sono stati sottolineati di recente anche dalla visita del portavoce del parlamento iraniano a Pechino, Ali Larijani, che ha definito l'Iran "un partner permanente per l'export cinese e una fonte per la sua domanda di energia".
Nello scacchiere geopolitico cinese, la Repubblica Islamica riveste poi, un altro ruolo chiave nella "Via della Seta Marittima", concetto caro allo stesso presidente Xi Jinping, che comprende sia le rotte commerciali per l'approvvigionamento di merci e risorse, che un tentativo di soft power cinese attraverso investimenti e accordi per cambiare la percezione di una Cina aggressiva trasmessa dalle dispute di sovranità nei mari Cinese Meridionale e Orientale con i Paesi del sud-est asiatico, in particolare Vietnam e Filippine.
"I due Paesi sono in affari insieme e condividono l'interesse a sviluppare la "nuova via della Seta" e in particolare la "via della Seta Marittima -spiega ad Agi China Li Lifan, docente di studi euro-asiatici presso la Shanghai Academy of Social Sciences - Mantenere buone relazioni tra Cina e Iran nei campi dell'economia e della Difesa è un fattore positivo per la regione. Il tipo di relazioni in stile SCO costruito dalla Cina è un buon segno e servirà a controbilanciare l'ordine di una singola superpotenza prevalente al mondo, che non è salutare e ragionevole per la comunità internazionale". La SCO (Shanghai Cooperation Organization) è l'organizzazione intergovernativa che racchiude Cina, Russia e le ex Repubbliche Sovietiche di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, e dove l'Iran conserva un ruolo di osservatore.
23 settembre 2014
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