Pechino, 16 mar.- Le autorità cinesi hanno reso noto stamattina un aumento dei controlli sui passeggeri e le merci provenienti dal Giappone. "Abbiamo incrementato tutte le attività di controllo sui passeggeri, i bagagli, i generi alimentari e le altre merci in arrivo dal Giappone presso il porto e l'aeroporto cittadino" si legge in un comunicato diffuso dalle autorità cittadine di Shanghai; "Gli ispettori hanno ricevuto l'ordine di effettuare tutti i rilievi su eventuali livelli di radioattività fuori dal normale" ha aggiunto l'Amministrazione Generale per la Supervisione Qualità e la Quarantena, mentre da Pechino gli ispettori dell'autorità di frontiera fanno sapere che i controlli sulle radiazioni proseguono, come da routine.
Nella mattinata di oggi i tecnici che stanno lottando per contenere le fuoriuscite dalla centrale nucleare di Fukushima, 240 chilometri a nord di Tokyo, hanno ricevuto l'ordine di lasciare brevemente l'impianto in seguito a un aumento del livello delle radiazioni, dopo che una nuova esplosione ha scosso l'impianto colpito dal disastroso terremoto di venerdì scorso. Sul fronte cinese, tuttavia, non si riscontrano al momento incrementi della radioattività oltre i normali livelli: ieri Pechino ha ordinato alle stazioni di monitoraggio di Shanghai e delle altre province orientali di Heilongjiang, Liaoning, Shandong, Jiangsu, Zhejiang e Fujian di condurre una sorveglianza ventiquattr'ore su ventiquattro per rilevare una eventuale presenza di sostanze radioattive nell'aria e nel mare. Nella provincia del Jiangsu, il governo locale ha fatto sapere che la centrale nucleare di Tianwan, ubicata in una città costiera a circa 500 miglia marine dalle coste nipponiche, non ha subito nessun danno a seguito del terremoto e dello tsunami che hanno colpito il Giappone causando più di 10mila tra morti e dispersi. Le autorità meteorologiche cinesi fanno inoltre sapere che i venti continueranno a spirare da ovest e nordovest almeno per altri due giorni, segno che un'eventuale nube radioattiva verrebbe sospinta verso l'Oceano Pacifico anziché sulle coste cinesi.
Intanto, proseguono le operazioni di evacuazione dei circa 33mila cittadini cinesi nelle zone colpite: le compagnie aeree China Southern China Eastern e la compagnia di bandiera Air China hanno tutte aumentato i voli dal Giappone, e dal porto di Yantai dovrebbero salpare oggi due navi, ognuna con una capacità di 4mila passeggeri.
Anche in Cina si erano diffuse voci allarmistiche, soprattutto sotto forma del falso sms a firma BBC che sosteneva l'imminente arrivo di una nube tossica, messaggio che nei giorni scorsi aveva già causato il panico nelle Filippine. La BBC ha smentito di avere mai diffuso comunicati del genere.
di Antonio Talia
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