CINA A USA: ABBASSATE I TONI SUL MAR CINESE

di Sonia Montrella
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Roma, 5 giu.- Pechino auspica che Washington "abbassi le temperature e riduca le tensioni" dopo i contrasti nel Mar Cinese Meridionale. E' quanto riferito dall'ambasciatore cinese negli Stati Uniti, Cui Tiankai in un'intervista alla CNN. "Spero che gli americani si asterranno da azioni e affermazioni coercitive sulla questione".

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Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate dal Segretari di Stato Usa, Ash Carter, in occasione dei dialoghi di Shangri-la della scorsa settimana a Singapore. "La Cina ha reclamato più di duemila acri di terra più di tutti gli altri Paesi messi insieme e lo ha fatto negli ultimi 18 mesi" aveva detto Carter sottolineando come l'atteggiamento di Pechino metta a repentaglio la sicurezza nei mari. Nello stesso tempo, Washington ha annunciato l'intenzione di continuare a mandare navi e aerei di ricognizione nelle isole in cui la Cina sta costruendo strutture civili. U tentativo – secondo il diplomatico – di spiare le attività cinesi, contro quanto stabilito dalla Convenzione Onu sulla Legge sui Mari.

Ma nonostante il botta e risposta, Cui Tiankai esclude che i due Paesi possano arrivare a quel confronto vero e proprio preannunciato dagli analisti .

E' improbabile che "questa singola questione domini l'agenda bilaterale" ha osservato l'ambasciatore che ha comunque precisato come Pechino non stia cambiando lo status quo nella regione, ma ripristinando quello che era stato modificato da altri Paesi tempo fa. "Non c'è motivo di fare queste accuse alla Cina".

"Certo abbiamo delle strutture di difesa nell'area, ma sono solo – appunto – a scopo difensivo".

Ad apprezzare l'intervento Usa è invece Benigno Aquino, presidente delle Filippine che, nei giorni scorsi durante una visita a Tokyo ha ringraziato Washington per la presenza nell'area senza la quale "se ci fosse un vuoto, forse non ci sarebbe freno alle ambizioni di alcuni Paesi". Sia Manila che gli altri Paesi non guardano di buon occhio i movimenti in mare della Cina temendo una crescente assertività da parte di Pechino. A questo proposito, sempre nella capitale giapponese, Aquino ha stretto accordi con il premier nipponico Shinzo Abe per un rafforzamento della cooperazione in materia di sicurezza anche attraverso il trasferimento di equipaggiamenti militari e tecnologici.

05 giugno 2015

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