Il Presidente Hu Jintao ha intrapreso l'ultima fase del viaggio che nelle ultime settimane l'ha visto impegnato in Africa, in visita ufficiale in Mali, Senegal, Tanzania e nell'Isola di Mauritius. Durante gli incontri con i capi di stato africani, la Cina ha firmato accordi di collaborazione bilaterale e ha invitato gli Stati occidentali a collaborare con l'Africa, a non ritirare gli aiuti economici, a procedere alla cancellazione del debito pubblico dei paesi africani e a promuovere gli investimenti. La scorsa domenica Hu Jintao e il presidente della Tanzania, Jakaya Kikwete, hanno firmato accordi di cooperazione nel settore agricolo, tecnologico e delle comunicazioni. Dei 17 milioni di euro di fondi stanziati dalla Cina, 13.6 milioni di euro sono stati destinati all'agricoltura nel tentativo di favorire l'80% della popolazione della Tanzania che è ancora impiegata in questo settore. La Cina ha inoltre stanziato più di tre milioni di euro per riabilitare i canali della radio statale e della televisione e ha incoraggiato l'invio di volontari cinesi in Tanzania per la collaborazione in diversi settori. Nell'isola di Mauritius Hu Jintao ha invece preso accordi per finanziare i progetti di infrastrutture dell'Isola dell'Oceano Indiano che oggi ospita più di 30mila cittadini di origine cinese. La collaborazione tra i due stati è iniziata nel 1972, anno del riconoscimento della Repubblica Popolare cinese da parte dell'Isola, e da allora la Cina ha provveduto al finanziamento di diversi progetti. Negli ultimi anni, oltre al settore delle infrastrutture, anche quello tessile e delle comunicazioni hanno ottenuto l'approvazione e il sostegno economico cinese. La comunità internazionale ha criticato la Cina e la sua politica sostenendo che il Paese mira ad assicurarsi le risorse naturali dei paesi africani senza dare nulla in cambio e l'ha accusata inoltre di aver adottato un atteggiamento colonialista, tutelando i propri interessi e collaborando con paesi come lo Zimbabwe e il Sudan, allontanati dall'occidente per motivi politici. In occasione della visita in Africa invece il Presidente Hu ha dimostrato che le relazioni tra Africa e Cina non sono del tipo descritto dai paesi occidentali e ha reso pubblici dati che dimostrano che gli scambi commerciali tra i paesi sono equilibrati. Funzionari cinesi hanno infatti annunciato che il valore del commercio nel 2008 è salito del 45% con un aumento del 36.3% dell'export cinese verso i paesi africani e un aumento del 54% dell'importazione in Cina di materie prime, in particolare del petrolio. Allo stesso tempo il Presidente Kikwete ha sottolineato l'importanza della collaborazione per i paesi africani che, in questo momento di crisi finanziaria, guardano alla Cina come partner ideale per risolvere i problemi economici interni.