Pechino, 10 mar.- I profitti potenziali di China Investment Corporation, il fondo sovrano cinese, sarebbero superiori alle aspettative, mentre si moltiplicano le voci su un possibile aumento dei capitali gestiti da CIC. Secondo quanto rivela il quotidiano China Business News in un articolo pubblicato lunedì scorso che cita un executive anonimo della compagnia, gli utili sulla carta non ancora sottoposti a revisione potrebbero "superare i 10 miliardi di dollari, e "non solo di 100 o 200 milioni"; il ritorno degli investimenti all'estero del fondo sovrano, insomma, sarebbe in netta ripresa rispetto al risultato negativo del -2.1% registrato nel 2008. China Investment Corporation non ha ancora diffuso i dati ufficiali relativi al 2009, ma il vicepresidente esecutivo Jesse Wang aveva già definito "molto buone" le performance del 2009 in alcune dichiarazioni rese la settimana scorsa. Altri organi ufficiali di stampa cinesi, frattanto, riferiscono di un possibile aumento di capitale (fino a 200 miliardi di dollari) del fondo sovrano di Pechino, che al momento gestisce 300 miliardi di dollari: "Abbiamo sempre in programma investimenti futuri nel CIC – ha dichiarato il direttore della State Administration of Foreign Exchange Yi Gang in un'intervista ai margini dell'Assemblea Nazionale del Popolo- ma non è stata presa ancora alcuna decisione". Il fondo CIC era stato creato nel 2007 con una dotazione iniziale di 200 miliardi di dollari e la missione di piazzare parte delle immense riserve cinesi in valuta estera (quasi 2400 miliardi di dollari) in investimenti più retributivi rispetto ai soliti Treasury Bonds americani. Secondo quanto riferisce il rapporto della US Securities and Exchange Commission (SEC), l'agenzia federale che vigila sulla borsa americana,nel 2009 CIC ha acquisito quote di minoranza in numerose compagnie chiave dell'economia USA, tra cui Coca-Cola, Apple e Goodyear; altri investimenti sarebbero stati indirizzati verso l'energia, il settore minerario e quello del real estate in diverse nazioni, tra le quali Messico e Brasile. Dalla sua comparsa sulla scena, China Investment Corporation è stata sempre considerata con un misto di interesse e preoccupazione: molti osservatori internazionali l'hanno bollata come una sorta di "braccio finanziario"che segue i desiderata dell'agenda politica del governo di Pechino. Il direttore Lou Jiwei ha spesso tentato di fugare i sospetti, dichiarando che CIC intende essere un "investitore passivo, che controlla quote di minoranza"; la più ampia quota detenuta da CIC all'estero ammonta, secondo i dati ufficiali, a 3.5 miliardi di dollari investiti nella compagnia mineraria canadese Teck Resources. All'ultimo Asian Financial Forum di Hong Kong, nel gennaio scorso, Lou aveva lamentato l'eccesso di controlli ai quali gli investimenti del fondo sovrano vengono sottoposti, soprattutto sul mercato USA. "Vorremmo solo essere trattati alla stregua di tutti gli altri" aveva dichiarato Lou, dopo che l'acquisizione di una quota di minoranza di una compagnia elettrica americana era stata sottoposta allo scrutinio di ben quattro diverse agenzie governative statunitensi.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IL FONDO SOVRANO CINESE"
Di Alessandro Arduino – ObarraO Edizioni
Giovedì 11 marzo 2010- ore 14:30, aula 113
Università Statale di Milano, via Festa del Perdono (MI)