Gli investimenti cinesi all'estero, nonostante la crisi, sono cresciuti anche nei primi nove mesi del 2009 (+1%) e risultano addirittura triplicati nel periodo luglio-settembre: per fare il punto della situazione si è svolta a Pechino dal 3 al 4 novembre la prima "China Overseas Investment Fair", che ha ospitato anche un seminario dedicato alle prospettive di investimento in Italia. Le caratteristiche più interessanti per l'Italia della cosiddetta politica "Go Global" incoraggiata dal governo cinese sono quelle descritte durante il primo giorno di lavori dal vicepresidente della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme Zhang Xiaoqiang: grande attenzione all'acquisizione di alta tecnologia, all'innovazione nel settore manifatturiero e all'internazionalizzazione delle aziende del tessile e del meccano-tessile. "L'intesa tra i nostri due paesi è stata sancita ai livelli massimi dei rispettivi governi - ha detto l'Ambasciatore d'Italia Riccardo Sessa - ed è normale che la Cina trovi sempre più interessante l'ingresso in un mercato maturo, ad alto potere di spesa e noto in tutto il mondo per produzioni ad alta qualità, privo di barriere agli investimenti e dotato di leggi moderne e di una posizione strategica anche per l'accesso ai mercati dell'area mediterranea". La dr.ssa Rui Mi, project manager per la Cina di Invitalia - l'agenzia governativa incaricata di attrarre investimenti esteri - ha rimarcato che le opportunità tricolori per il Dragone spaziano in campi assai diversi tra loro, che vanno dal settore turistico a quello logistico, dalla farmacologia al turismo, fino alla meccanica. Secondo Giuseppe Arcucci, direttore investimenti esteri Invitalia, spesso si assiste a "una scarsa conoscenza delle leggi e dei regolamenti in vigore per avviare un'attività nel nostro paese. Una delle missioni della nostra agenzia è proprio di fornire un supporto completo, dalla normativa, al suggerimento delle imprese adatte, fino agli incentivi per la realizzazione dei progetti". La meccanica, in particolare, resta la voce più consistente delle esportazioni italiane in Cina e rappresenta anche il settore che ha assistito al più imponente investimento cinese nello Stivale, con l'acquisizione della CIFA Spa (leader nei macchinari per il calcestruzzo) da parte del colosso Zoomlion, grazie agli accordi cui ha preso parte anche il Fondo Mandarin: Giancarlo Losma, presidente UCIMU (Associazione dei costruttori italiani di macchine utensili) e il presidente di Federmacchine Alberto Maria Sacchi sottolineano che nel 2008 la Cina è stata il primo paese per macchine utensili consumate, e che nello stesso anno l'esportazione dall'Italia ha raggiunto i 360 milioni di euro, con un tasso di crescita costante del 21% all'anno tra il 2000 e il 2008. Inevitabile, quindi, che l'attenzione continui a concentrarsi in questo settore anche sul fronte dei nuovi investimenti cinesi in Italia. "L'Italia è dotata del modello dei distretti industriali, costituito da numerose imprese altamente specializzate che partecipano tutte insieme alla specializzazione di una zona - dice Sacchi - un modello che può garantire livelli di efficienza superiori a quelli basati sulle grande organizzazioni. Registro molto interesse dei cinesi verso l'Italia, seguito anche, purtroppo, da molte perplessità sulla realizzazione di collaborazioni fattive. Noi siamo qui per fornire sostegno e aiuto alle compagnie che cercano il partner più adatto". "Il nostro paese viene percepito spesso come afflitto da un elevato tasso di burocrazia, di restrizioni nelle politiche d'immigrazione e dalla poca flessibilità nelle politiche del lavoro" dice il presidente della Camera di Commercio Italiana in Cina Davide Cucino. "Ma il fatto che nel 2008 le attività avviate da cinesi erano 30mila, il triplo rispetto al 2000, dovrebbe contribuire a sfatare quest'idea". Al termine del seminario sono stati previsti, su richiesta, degli incontri uno-a-uno di presentazione tra imprenditori italiani e cinesi. Che potrebbero decollare se, come sembra, la China Overseas Investment Fair verrà ripetuta l'anno prossimo.
Antonio Talia