Anchenel 2010, il limite fissato da PBoC era stato ampiamente superato: secondo idati ufficiali l'anno scorso le banche cinesi hanno aperto nuove linee di credito per 7950 miliardi di yuan (più di 868miliardi di euro, al cambio attuale), ben al di là del tetto dei 7500 miliardideciso dalla Banca centrale. Ma a questa cifra, sempre secondo PBoC, vannoaggiunti circa 3470 miliardi di credito fuori dai bilanci (390 miliardi dieuro), concessi attraverso forme che non rientrano in quella del prestitocanonico.
L'M2 – l'aggregato monetario che oltrealla moneta legale e ai depositi in conto corrente comprende anche tutte leattività finanziarie ad elevata liquidità e valore certo in qualsiasi momentofuturo – acquista così nuova importanza come barometro della liquidità cinese. Pechino stabiliscegià ogni anno un limite alla crescita diM2 – anche questo sistematicamente superato –, che per il 2011 è statofissato al 16%. Molti analisti sottolineavano da tempo che mentre il sistemafinanziario cinese è diventato sempre più sofisticato, la Cina abbia fattorelativamente poco per stare al passo con i tempi. Se infatti fino a 10 anni fai prestiti bancari costituivanopressappoco la totalità delle forme di finanziamento, ultimamente l'importanzadi strumenti come bond e share sale è cresciuta al punto che l'anno scorsoormai quasi il 50% del sistema era caratterizzato da sistemi più avanzati, inlinea con quelle delle economie più sviluppate.
Nelcorso del fine settimana banchieri e osservatori cinesi hanno dichiarato checon il nuovo corso la mole di credito erogatadalle banche dovrebbe risultare diminuita rispetto agli ultimi anni. Inun'intervista al quotidiano ufficiale People's Daily, il presidente di Bank ofChina Xiao Gang ha previsto che nel 2011 non verrà superato il tetto dei 7milamiliardi di yuan.
Nel2009, su impulso del governo, le banche avevano erogato credito per 9590 miliardi di yuan. Da mesi la Banca centraleadotta misure quali aumenti dei tassi diinteresse e innalzamenti dei requisitidi riserva obbligatoria per frenare l'eccessoliquidità in circolazione, che sta provocando continui balzi dell'inflazione.
diAntonio Talia
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