Caso Chongqing: la vittima inglese

di Antonio Talia e Giovanna De Vincenzo
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Pechino, 26 mar.- Due funzionari indagati e la misteriosa morte di un cittadino britannico: in Cina, ormai, non passa giorno senza nuovi sviluppi sul "caso Chongqing", tra fatti accertati, voci e ipotesi.
I fatti: due funzionari di Chongqing - la metropoli al centro del più clamoroso scandalo politico accaduto in Cina in oltre vent'anni - sono ufficialmente sotto inchiesta. Si tratta di Xia Zeliang e Wang Pengfei, rispettivamente leader del partito e capo della polizia di due dei distretti più importanti della municipalità.
Secondo il quotidiano cinese "Economic Observer" (Jingji Guancha Wang), Xia è sotto indagine dal 21 marzo, ma i capi d'accusa a suo carico restano ignoti. La pista Wang Pengfei, invece, porta direttamente al caso di Wang Lijun, il "superpoliziotto" che il febbraio scorso aveva innescato lo scandalo con la sua fuga al consolato americano di una città vicina. Secondo Caixin, informato media cinese, l'accusa a carico di Wang Pengfei consiste nell'aver agevolato la fuga del funzionario di polizia fornendogli l'auto con la quale ha raggiunto la sede diplomatica Usa. Le due inchieste sembrano confermare come attorno all'amministrazione di Chongqing sia in atto una vera e propria purga per fare piazza pulita dei funzionari della precedente amministrazione: Bo Xilai, il potente leader della metropoli, che fino a febbraio sembrava proiettato verso un seggio ai massimi livelli della politica nazionale, è stato sospeso a metà marzo.
La sua caduta ha provocato un vero terremoto politico, alimentando illazioni su una frattura all'interno della leadership centrale di Pechino in vista della successione del prossimo autunno, quando l'attuale amministrazione passerà il testimone a una nuova generazione di leader del Partito Comunista Cinese. Ma sul web cinese non si discute solo delle purghe che stanno colpendo l'amministrazione di Chongqing: la diplomazia britannica ha chiesto alle autorità cinesi la riapertura dell'inchiesta sulla morte del cittadino inglese Neil Heywood, scomparso proprio a Chongqing nel novembre scorso. Secondo le poche informazioni a disposizione, Heywood si era laureato alla Beijing Language and Culture University ed era un uomo d'affari legato alla società cinese HL Consulting, tra i partecipanti alla creazione di una joint venture tra investitori stranieri e l'importante casa automobilistica cinese Geely.
A novembre la polizia di Chongqing aveva archiviato la morte di Heywood attribuendola all'eccesso di alcol, ma già all'inizio di gennaio la rappresentanza britannica ha chiesto nuove indagini: "Dopo la morte la famiglia si era detta soddisfatta dell'inchiesta- ha dichiarato alla BBC un portavoce dell'ambasciata del Regno Unito- ma in seguito si sono diffuse molte voci che abbiamo deciso di riferire alle autorità cinesi".
Secondo la ricostruzione del Wall Street Journal, il britannico morto a Chongqing lavorava per Hakluyt & Co, fondata da ex ufficiali dei servizi segreti britannici MI6.
Le "voci" riguardano una presunta amicizia tra Heywood e Bo Xilai, con il quale il cittadino britannico avrebbe condiviso alcuni interessi economici. Nelle ultime ore il web cinese si abbandona a ipotesi sempre più fantasiose: Wang Lijun avrebbe raccolto le prove della responsabilità di alcuni familiari di Bo Xilai nella morte di Heywood. Heywood sarebbe stato una sorta di "maggiordomo" britannico di casa Bo. Heywood era un alcolista. Heywood era astemio. Di sicuro, c'è solo che l'immagine di Bo Xilai –fino a qualche mese fa leader anticorruzione vicino ai bisogni del popolo- è ormai definitivamente compromessa.
(ultimo aggiornamento 27 marzo)
GUARDA L'INTERVISTA DEL 2009 A BO GUAGUA, IL FIGLIO DI BO XILAI
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