Pechino, 10 dic. - Incentivi sull'acquisto di case ed auto, indietro tutta: il Consiglio di Stato ha annunciato oggi una serie di misure per raffreddare il mercato che in molti attendevano da tempo. Nel 2010 la tassa sulla vendita di immobili tornerà ad essere applicata per un periodo di cinque anni dal perfezionamento del contratto: si tratta di una totale inversione di marcia rispetto alle politiche adottate a partire dal gennaio di quest'anno, quando la stessa imposta era stata ridotta da cinque a due anni per sostenere il mercato immobiliare. Da allora, il settore del real estate si è surriscaldato come non mai: secondo i dati pubblicati oggi dall'Ufficio Nazionale di Statistica, in novembre i prezzi delle case nelle 70 città cinesi più importanti sono aumentati del 5.7% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il tasso di crescita più veloce degli ultimi 16 mesi. L'altro fronte caldo è quello automobilistico: secondo le statistiche Autodata CorpChina le vendite totali alla fine di ottobre ammontavano a 10.9 milioni di veicoli (+42%, contro gli 8.6 milioni registrati negli Usa) e alla fine dell'anno si raggiungerà presumibilmente quota 13 milioni; il governo ha così deciso il ripristino delle vecchie imposte sull'acquisto di veicoli equipaggiati con motori inferiori a 1.6 cc (che erano state tagliate del 50%), mentre le misure a beneficio delle aree rurali resteranno immutate. La Cina sceglierà inoltre cinque città per l'introduzione di un programma pilota volto a favorire la diffusione di vetture con un basso tasso d'inquinamento. La leadership cinese, insomma, si trova alle prese con un dilemma: evitare lo scoppio di una bolla nel settore immobiliare senza raffreddare eccessivamente un settore che si è dimostrato il vero traino per la ripresa dell'economia negli ultimi mesi. Dopo una crescita del 6.1% nel primo trimestre dell'anno, il risultato peggiore in più di un decennio, nel periodo luglio-settembre l'economia del Dragone ha ripreso a correre registrando un +8.9%, sulla spinta dell'imponente pacchetto di stimoli all'economia da 4mila miliardi di yuan (circa 400 miliardi euro) varato nel novembre dell'anno scorso.