Di Eugenio Buzzetti
Pechino, 21 giu. - Il capo del villaggio di Wukan, Lin Zulian, arrestato sabato scorso per il sospetto di corruzione, ha dichiarato in una video-confessione di avere accettato tangenti negli anni in cui è stato a capo del piccolo centro del Guangdong, nel sud-est della Cina. Il capo del villaggio ha letto un messaggio di fronte alle telecamere in cui si dice colpevole di corruzione a causa della propria "negligenza e ignoranza della legge". Il video è stato diffuso dalla Procura della città di Shanwei, nel Guangdong, che sta conducendo le indagini sul suo caso.
Il villaggio di Wukan aveva attirato l'attenzione dei media internazionali nel 2011 per le lunghe rivolte popolari contro le confische illegali dei terreni da parte di immobiliaristi e funzionari locali, che erano sfociate in elezioni democratiche vinte dallo stesso Lin. L'ammontare delle tangenti intascate da Lin sarebbe "considerevole" anche se non viene rivelata una cifra esatta. Dal momento dell'arresto nel piccolo villaggio nel sud-est della Cina, sono cominciate le manifestazioni degli abitanti a sostegno di Lin, e già dalla giornata di sabato è aumentata la presenza degli agenti a Wukan per evitare disordini nel piccolo centro del Guangdong, che conta circa tredicimila abitanti. In una telefonata alla moglie, ieri, Lin avrebbe chiesto agli abitanti del villaggio di continuare a combattere per la giustizia.
21 GIUGNO 2016
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