Roma, 21 apr.- La sanità cinese si rinnova, e lo fa grazie a un programma di riforma presentato dal Consiglio di Stato. Il nuovo pacchetto sanitario – in vigore da aprile 2010 a marzo 2011 – prevede la realizzazione di sedici "priorità", tra le quali spicca la questione dell' assicurazione medica, dei farmaci di base e dell'assistenza pubblica. In particolare, il governo si impegna al rimborso del 60% della spesa relativa alle cure ospedaliere, che attualmente varia dal 30 al 70% a seconda della provincia. Un innalzamento che riguarderà sia le assicurazioni mediche dei residenti urbani sia quelle delle cooperative mediche rurali. In aggiunta, il governo ha assicurato che, nell'80% delle regioni, il rimborso avverrà al momento della dimissione dall'ospedale e non successivamente. Una conquista per molti cittadini che sono stati ripagati delle spese anticipate solo dopo un lungo periodo di tempo. E la nuova riforma arriva anche nelle zone più remote delle campagne: le piccole cliniche dei villaggi rurali saranno incluse nel programma di assicurazione medica delle cooperative rurali. Particolare attenzione è stata poi rivolta ai bambini malati di leucemia e disturbi cardiaci congeniti che potranno usufruire di maggiori sussidi medici.
Un lavoro congiunto delle Autorità sanitarie e della Commissione per le Riforme e lo Sviluppo Nazionale monitorerà la distribuzione dei farmaci base – il cui numero è stato innalzato a 307 - e ne controllerà il prezzo di vendita. La riforma, inoltre, da un lato spinge le cliniche private a garantire l'accesso ai farmaci base e dall'altro invita le cliniche pubbliche a ridurre il costo dei medicinali essenziali garantendo dei sussidi statali per ripagare le eventuali perdite finanziarie. E restando in ambito finanziario, il governo ha annunciato la pubblicazione di linee guida essenziali per attirare gli investimenti dei privati.