Calzature: Anci, recuperati livelli 2008 ma preoccupazione per futuro -2-
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Calzature: Anci, recuperati livelli 2008 ma preoccupazione per futuro -2-

Calzature: Anci, recuperati livelli 2008 ma preoccupazione per futuro -2-

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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 16 set - Secondo i dati
Istat elaborati dall'Anci, l'Associazione Nazionale
Calzaturifici Italiani, nei primi cinque mesi del 2011 e'
stata registrata una crescita delle esportazioni del 17,2%
in valore e del 9,7% in quantita', per un totale di circa 3
miliardi di euro e 108 milioni di paia. I dati confermano il
recupero da parte del calzaturiero made-in-Italy dei livelli
pre-crisi del 2008: rispetto ai primi cinque mesi di
quell'anno, infatti, i dati del 2011 rappresentano un
incremento del 3,6% in valore e dello 0,4% in quantita'. Solo
le aree piu' colpite, come Russia e Paesi dell'est europeo e
l'area nord americana, rimangono su livelli inferiori a tre
anni fa. La differenza con i flussi di importazione fa
registrare un saldo di 1,3 miliardi nei primi cinque mesi,
con un incremento rispetto al 2010 del 19,4%. Se il trend
fosse confermato per il resto dell'anno, comporterebbe un
saldo di 3,1 miliardi di euro, quasi l'equivalente della
manovra di solidarieta' ipotizzata dal Governo. "Siamo
soddisfatti dei risultati degli ultimi mesi sui mercati
esteri - ha aggiunto il presidente Anci - se guardiamo alle
scarpe con tomaio in pelle, che costituiscono quasi l'80%
del fatturato estero delle nostre imprese, notiamo una
crescita del 15,5% in valore e del 5,4% in volume".
La verifica delle dinamiche delle esportazioni evidenzia che
nei primi cinque mesi dell'anno quasi tutti i mercati hanno
visto un recupero significativo. L'Unione Europea, cui sono
destinate 3 calzature su 4 vendute all'estero, ha fatto
segnare aumenti nell'ordine del 12,2% in valore e del 9% in
quantita'. A livello di Paesi, gli aumenti piu' significativi,
nelle prime posizioni, sono invece mostrati da Stati Uniti
(+20,2% in valore), Svizzera (24%) e Russia (29,2%)
rispettivamente terzo, quarto e quinto Paese cliente. Sono
inoltre stati evidenziati segnali incoraggianti anche per
macroaree. Sono state particolarmente positive le
indicazioni relative all'export verso il Far East (+37% in
valore nel complesso, trainato dalle ottime performance in
Giappone, +26%, Hong Kong, +41%, e Cina, +55%).
"La crescita delle esportazioni e' anche il frutto di un
grande, lento ma progressivo lavoro di promozione sui
mercati internazionali", ha detto Sagripanti ricordando che
da marzo di quest'anno si sono concluse le misure
antidumping verso le importazioni da Cina e Vietnam. Nei
primi cinque mesi le importazioni italiane sono cresciute in
valore del 15,6% e si sono ridotte dell'1,3% in termini di
volume. La lieve flessione e' tutta attribuibile al calo
della Cina (-12,1%), che registra pero' un aumento del 7% in
valore in seguito all'incremento del prezzo medio da 3,95 a
4,80 euro al paio. "La nostra maggiore preoccupazione per i
prossimi mesi - ha indicato Sagripanti - e' per il mercato
italiano, che da diversi periodi e' ormai in una fase di
stallo". Gli acquisti delle famiglie italiane nel primo
semestre di quest'anno sono rimasti fermi: -1% in volume e
un +0,2% in termini di spesa. L'andamento dei mercati esteri
e del mercato interno fa segnare, per il primo semestre
dell'anno, una crescita della produzione calzaturiera del
2,5% in quantita' e del 3,7% in valore. Le indicazioni per la
seconda meta' dell'anno descrivono pero' un rallentamento nei
ritmi di crescita e una fase di prudenza da parte dei buyer
nazionali e internazionali. Segnali incoraggianti sono
arrivati anche dal lavoro: e' risultato in forte calo il
ricorso agli strumenti di integrazione salariale, nonostante
rimanga su livelli assoluti importanti. I dati INPS
evidenziano, con riferimento alla filiera pelle, una
contrazione complessiva del 28,6% delle ore di CIG
autorizzate nel primo semestre, con un dimezzamento per la
componente ordinaria (-53%) e un -19,5% per la Cassa
Integrazione straordinaria. Sagripnati ha puntato l'indice
sulla manovra governativa, che con tagli di bilancio e
misure di austerita' potrebbe comportare un indebolimento dei
consumi e quindi trasformarsi in un nuovo rallentamento
delle dinamiche di vendite. Sagripnanti, in particolare, ha
criticato "L'innalzamento dell'Iva senza che al tempo stesso
siano stati effettuati tagli alla politica e promosse
agevolazioni fiscali". Il presidente Anci ha espresso
perplessita' anche contro la soppressione dell'Ice: "avremmo
appoggiato una riorganizzazione", ha detto.
Emi-

(RADIOCOR) 16-09-11 14:03:05 (0189) 5 NNNN
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