Pechino, 4 lug.- A pochi giorni dalla delusione per la mancata qualificazione ai London Games, la Chinese Football Association (CFA) rilancia le sorti del calcio cinese. La chiave di volta della rinascita del football è un contratto da svariati milioni di euro siglato domenica scorsa con la società immobiliare Dalian Wanda al fine di sostenere lo sviluppo del settore giovanile. In base agli accordi, la Dalian Wanda investirà, da qui a tre anni, 500 milioni di yuan (più di 53 milioni di euro) in un programma ad ampio raggio che toccherà vari aspetti tra cui l'innovazione calcistica, la formazione della classe arbitrale e la rinascita dei team nazionali puntando tutto sull'arrivo di allenatori stranieri di fama mondiale. Ma a fare la parte del leone sarà il calcio giovanile grazie a un programma volto a forgiare nuovi talenti che avranno l'opportunità di calpestare il tappeto verde internazionale. Cento nuove leve, con un età compresa tra i 15 e i 17 anni, avranno l'occasione di giocare all'estero per alcuni anni; e già si parla di accordi con rinomati club calcistici di Spagna, Germania, Italia, Brasile e Francia. "La crescita del calcio cinese dipende interamente dai giovani talenti. La mancata attenzione rivolta allo sviluppo di questo sport tra gli adolescenti ha portato di fatto alla crisi del settore." ha dichiarato Wei Di, dal gennaio dello scorso anno a capo del CFA.
Tuttavia non si tratta del primo tentativo di esportare il giovane football nazionale. Già nel 1993 il CFA organizzò la prima spedizione brasiliana dalla quale, a seguito di una formazione quinquennale, emersero importanti nomi quali Li Tixie, un tempo nella rosa dell'Everton, Li Jinyu, capocannoniere del campionato cinese e l'ex-capitano della nazionale Li Weifeng. L'anno scorso, invece, la Federazione Calcio di Pechino, o Bfa, (principale istituzione del calcio a Pechino e componente ufficiale della Federazione Cinese Gioco Calcio) e la Aiac (Associazione Italiana Allenatori di Calcio) firmarono un Accordo di collaborazione volto ad accelerare lo sviluppo dello sport a Pechino e a promuovere la cultura e la scuola calcistica italiana. L'Associazione italiana si impegnò a formare, assistere, aggiornare e supportare allenatori della Bfa e giovani talenti attraverso seminari, campi scuola, laboratori, master e programmi di addestramento a breve e lungo termine, allenamenti e "soggiorni studio" in Italia.
A gettare una nuova ombra sul calcio cinese, la moltiplicazione di scandali e accuse di corruzione che nell'ultimo anno hanno portato all'arresto di arbitri e alti funzionari del CFA, ai quali si è andato ad aggiungere il secondo fallimento consecutivo nell'accesso alle finali per la Coppa del Mondo. Strada sbarrata anche per il team olimpionico escluso dai Giochi di Londra del 2012 e per la squadra femminile, fiore all'occhiello del football nazionale, ufficialmente fuori dalla Coppa del Mondo che si sta disputando in Germania. Ora le ultime deboli speranze sono volte alla Brazil World Cup del 2014, un traguardo che date le circostanze attuali appare più che mai irraggiungibile.
Ma a far arrossire il Dragone ci pensano i numeri: alla fine del 2010 erano soltanto 7.000 gli under18 iscritti all'Associazione, una cifra che fa impallidire se si pensa ai 500mila del Giappone.Intanto il presidente della Dalian Wanda sembra voler rassicurare:"Se entro 3 anni il calcio cinese vedrà una ripresa saremo pronti ad estendere la nostra collaborazione con il CFA. Prima di tutto però vogliamo ottenere una maggior partecipazione dei ragazzi e un aumento del numero dei tifosi che dovrà arrivare a 700-800mila iscritti; queste sono le nostre condizioni per poter avviare nuovi e più vantaggiosi accordi.
L'età d'oro del calcio cinese risale ai primi anni '90, quando fu fondata la Jia-A (National Football Jia-A League), la più famosa lega professionale del Regno di Mezzo. Ma la vera epidemia di febbre del pallone si ebbe in concomitanza con il successo che vide gli uomini della nazionale cinese partecipare alla finale della Coppa del Mondo del 2002 ospitata da Corea del Sud e Giappone; prima e ultima apparizione della Cina all'ambito match.
di Alessandra Colarizi
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