BRUFOLA: «LA FOTOGRAFIA COME PONTE TRA CINA E ITALIA»

di Sonia Montrella e Giovanna Tescione


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Roma, 15 dic.- "Nell'immaginario collettivo di noi italiani, vediamo la Cina, da come ce la rappresentano gli immigrati, mentre è tutt'altra cosa". Non ha dubbi Claudio Brufola, giornalista e fotografo che con Pechino lavora da anni. Membro della FIOF – Fondazione  Internazionale per la Fotografia – collabora tra gli altri con Telecom Italia, Bulgari Spa, Ericsson, Montblanc Italia  e con Agi e l'agenzia di stampa cinese Xinhua. In questi giorni  Brufola è  in Italia, a Barletta precisamente, dove la scorsa settimana ha inaugurato la mostra "Chinese Dream": collettiva – spiega lui stesso -  di 35 autori cinesi che vogliono raccontare l'attualità della Cina, il suo sviluppo, il suo futuro e che fanno tutti parte della CPA - Chinese Photographer Association - con la quale FIOF ha stretti legami, ormai decennali. A patrocinare l'evento la China Federation of  Literary and Art Circles di cui Li Qianguang è vice presidente.

La mostra: un "Sogno" tutto cinese

"Chinese dream è un racconto fotografico sulle bellezze paesaggistiche che la Cina vanta. Life Style delle province cinesi è anche una componente fondamentale di questa mostra fotografica, ma la cosa che salta all'occhio maggiormente in questa exhibition è la voglia di riscatto che il popolo cinese ha, confermando l'incredibile forza propulsiva dell'economia cinese".

"La mostra ha due obiettivi – aggiunge Li Qianguang, anche presidente della Images Copyright Society of  China e consulente del CPA – Permettere ai fotografi  italiani di apprezzare il livello e i fenomeni di sviluppo  dell'arte fotografica cinese e far conoscere il 'sogno cinese' attraverso immagini che riflettono la vita quotidiana del popolo cinese". "Per i cinesi il sogno è rappresentato dalla bellezza – continua Li –  e da una vita  felice. E' un sogno che accomuna tutti i popoli e che lega Cina e Italia".

Non è la prima mostra fotografica che Brufola organizza in Italia per i fotografi cinesi: "dopo Milano, Orvieto e Roma abbiamo pensato di fare della nostra Italia meridionale un ulteriore luogo di eccellenza della fotografia". Perché Barletta è presto detto: "è una città ricca di storia e simbolo del riscatto italiano, lo fu contro la dominazione francese, spero sia un augurio per il nostro Paese".

"Quanto a me, sono convinto che il mio lavoro di 'intermediazione culturale' sia utile per far conoscere la Cina in Italia e il nostro Paese in Cina". Una sorta di ponte che trova nella fotografia il suo strumento più efficace: "l'immagine, supera ogni barriera culturale e non necessità di ulteriori spiegazioni, l'impatto visivo è superiore a molte parole".

Gli fa eco Li: " Questo tipo di attività hanno un ruolo di primaria  importanza per aumentare gli scambi tra due Paesi. Non è vero che nel  mondo si parlano lingue diverse, parliamo tutti la stessa lingua, quella  delle arti visive. Le immagini sono una lingua comune per tutti e un  ponte che unisce i popoli. Qualsiasi popolo o Nazione, qualsiasi lingua si parli, tutti possono provare a capire la cultura di un altro Paese  attraverso le immagini, la conoscenza e foto realistiche".

BRUFOLA E LA CINA

Il suo primo approccio con la Cina, Claudio lo ebbe nel 2005: "fui invitato come giudice in un contest internazionale di fotogiornalismo a Shanghai. Ero praticamente anch'io all'oscuro di come fosse realmente questo meraviglioso Paese che è la Cina. Ebbi il piacere di soggiornare una decina di giorni ed iniziai a conoscere le bellezze del popolo e della cultura cinese. Si dice che quando visiti per la prima volta una nuova destinazione dipende da quale piede metti a terra per primo, evidentemente io misi quello giusto e mi innamorai della 'terra di mezzo'. Seguirono molti altri viaggi sia di lavoro che di piacere ed ebbi modo, così, di stringere rapporti di amicizia con varie organizzazioni che si occupano di interscambi culturali e di fotografia".

Poi, l'incontro con la CPA: "abbiamo organizzato molti eventi sia in Italia che in Cina trovando nei loro dirigenti porte aperte alla nostra cultura.

E' risaputo che il made in Italy in Cina è molto apprezzato per cui abbiamo un biglietto da visita da poter spendere anche per le nostre iniziative di carattere culturale. Per Photo World, il più importante magazine di fotografia edito da Xinhua New Agency, curo una rubrica di fotografia italiana ed europea, e continuamente ho l'opportunità di confrontare la crescita e lo sviluppo della fotografia cinese, promovendo giovani autori in questo vasto e nuovo mercato. Una costante collaborazione con la CPA è d'obbligo".


Insegnare la fotografia ai cinesi. E viceversa

"Lo scorso agosto ho avuto l'opportunità di tenere lezioni  in due università cinesi, l'ultima nella capitale dell'Inner Mongolia. Bene, l'entusiasmo, la passione, la voglia di fare che ho trovato tra gli studenti presenti mi ha commosso.

Mi ha ricordato molto l'Italia degli anni '60 - '70 dove c'era la voglia di fare, di progredire, di andare avanti. In questi ultimi anni la Cina sta vivendo il suo boom economico come noi lo abbiamo vissuto in quegli anni. Tutta la società cinese è spinta dal "sogno" di riscattare la propria condizione sociale e questo è un tratto distintivo in ogni attività, anche nella fotografia.

Ho potuto notare in questi anni una trasformazione di linguaggi, di segni nella fotografia d'autore che ha bruciato le tappe in modo entusiasmante. Moltissimi giovani autori cinesi oggi insegnano a noi l'arte fotografica, un Paese con 3000 anni di cultura non poteva restare alla finestra.
Grazie alle grandi possibilità messe a disposizione dal Governo cinese, anche in termini di investimenti economici, la fotografia cinese si sta affacciando al mondo con la sua raffinata arte. Gli scambi culturali servono alla reciproca conoscenza di tecniche e contenuti innovativi.

La fotografia cinese è passata da facili soggetti di qualche anno fa, tipo paesaggi, a contenuti sociali di denuncia e di approfondimento delle tematiche attuali.
Chi come me svolge questa professione ha nel suo DNA sentori di periodi storici che hanno fatto grande l'Italia, basti pensare al nostro Rinascimento, o ricordare come abbia avuto tutta la nostra storia artistica un peso enorme sull'espressione fotografica. Caravaggio docet.

Il nostro prodotto fotografico è permeato dalla bellezza stilistica che questi grandi autori ci hanno lasciato. Per i fotografi cinesi questo nostro linguaggio è in segno distintivo che ci differenzia dal resto del mondo, apprezzando il nostro stile ed il nostro gusto anche in questo campo.

Guardare la Cina oggi

'Ombre cinesi in movimento' fu la mia prima pubblicazione, il mio primo reportage dalla Cina. Si parlava ancora di piazza Tian'anmen, della protesta che fu per la Cina una pietra da rimuovere. Era un Paese agli esordi sulla scena internazionale. S'immaginava esistesse ciò che noi conoscevamo dai libri di scuola, il loro cibo, i loro mezzi di locomozione, le biciclette; i milioni di biciclette!! La provincia povera che sapeva muovere milioni di lavoratori per le industrie che stavano nascendo. I teatri di piazza che raccontavano nei villaggi la storia imperiale nella lotta contro il colonialismo occidentale.

Oggi la Cina è il futuro. Oggi al visitatore che arriva negli aeroporti di Pechino o Shanghai si apre uno scenario futurista sia per l'architettura di questi edifici sia per i servizi che trova. Città con oltre 20 milioni di abitanti, con strade centrali a 6 corsie con infinite linee di metropolitana, con mall giganteschi dove fanno bella mostra tutte le più importanti firme internazionali. Del resto un'economia che cresce a doppia cifra non poteva non avere questo progresso repentino. In 20 anni lo sviluppo dell'economica cinese è stato pari a quello che l'Europa ha impiegato oltre 100 anni.

Nelle metropoli resta ben poco della storia cinese. Edifici ed interi quartieri storici hanno lasciato il posto ai moderni grattacieli, del resto la 'corsa al cielo' porterà alla costruzione del grattacielo più alto del mondo lo 'sky city one' con 208 piani per un'altezza di 838 metri un'opera che sorgerà a Changsha nella Cina centrale.
Molti di noi immaginano ancora la Cina come un paese arretrato, dove poter trovare riferimenti fotografici che sono ormai solo nella nostra immaginazione. Ovviamente molte sono le contraddizioni tra antico e moderno che possiamo riscontrare della corsa al benessere, ma ogni paese plasma il suo futuro in base alle proprie esigenze ed alle proprie capacità.

ExpoPhoto201: un progetto ambizioso

Brufola non si ferma e ha già in cantiere un nuovo, ambizioso, progetto: realizzare  per l'anno prossimo un padiglione italiano di fotografia nella città di Lishui, Cina. "Sarà l'eccellenza della fotografia d'autore italiana in mostra. Nuovi talenti e linguaggi fotografici attuali illustreranno al meglio e compiutamente il nostro Paese in Cina. Una esibizione fotografica di quaranta autori, i migliori e i più significativi sul mercato per continuare a costruire ponti di cultura e conoscenza tra Italia e Cina. In contemporanea con l'Expo Milano 2015, ExpoPhoto2015 sarà un biglietto da visita della nostra Bella Italia per il popolo cinese, per incentivare l'attenzione e la partecipazione all'evento mondiale di Milano, favorendo e sollecitando anche il turismo cinese verso le nostre regioni. Made in Italy, cultura, storia e architettura delle nostre città saranno illustrate in quattrocento fotografie d'autore, dieci per ogni artista, nella più grande mostra fotografica mai realizzata in Cina. Metteremo in mostra l'attività e la passione racchiuse in una selezione pregevole della fotografia italiana e, contemporaneamente, valorizzeremo prodotti e servizi tipicamente italiani nel continente cinese. ExpoPhoto2015 sarà un esempio del 'fare dal basso', di semplicità, concretezza e partecipazione, per contrastare il declino della nostra cultura e del nostro stile di vita, promuovendo il 'genio italiano'.


Una sfida per celebrare la creatività, la passione e la cultura italiana partendo dalla fotografia e arrivando al design, all'enogastronomia e a tutto ciò che ha fatto dell'Italia il più 'Belpaese' del Mondo. Un intero padiglione espositivo nel cuore del centro di Lishui dedicato all'Italia, happening e vernissage di apertura non solo nella città di Lishui, ma anche nelle pulsanti Shangai e Pechino. Realizzare questo progetto vuol dire sostenere una sfida, tentare di rilanciare il nostro Paese in una delle economie più forti nel Mondo".

 

15 dicembre 2014

 

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