Shanghai, 28 ott. – A tre giorni dalla fine dell'Expo la passione per gli sconti e per le contrattazioni sui prezzi tutta cinese si è riversata nel parco della fiera di Shanghai. Dai negozi di souvenir ufficiali ai venditori ambulanti di gingilli illegali, passando per i bagarini con i loro biglietti dell'ultima ora, tutti si sono fatti prendere dalla frenesia dei saldi di fine manifestazione, nella corsa alla vendita di tutte le scorte di merce rimanente.
Gli addetti alle vendite nei padiglioni delle varie nazioni hanno confessato che dopo il record di visitatori della scorsa settimana, gli ingressi sono diminuiti gradualmente, causando il timore di rimanere con una grande quantità di prodotti invenduti in giacenza al momento della chiusura definitiva dei cancelli. I venditori si sono così organizzati con grossi cartelli recanti le scritte "Due per uno" o pubblicizzando sconti fino al 50% anche sui prodotti più pregiati della tradizione dei paesi di provenienza degli stand.
I prezzi avevano iniziato a scendere già dal 1° ottobre quando l'ansia di riuscire a disfarsi della merce rimanente, nell'incubo di doverla di nuovo trasportare fino a casa, aveva iniziato a farsi sentire. I prodotti più scontati sono stati ovviamente i gadget ufficiali della manifestazione, come i peluche raffiguranti Haibao, la mascotte blu dell'Expo il cui nome significa "tesoro del mare", dal momento che tutti nel Parco sanno bene che difficilmente qualcuno vorrà acquistarne quando la fiera sarà ormai consegnata al passato.
Nonostante il regolamento dell'Expo avesse bandito i venditori ambulanti di oggettistica illegale dal campo, in molti persistono nell'acquistare da loro prodotti a prezzi bassissimi nella speranza di non essere scoperti al momento dell'uscita. E così si assiste in questi giorni a scene di visitatori di mezza età che vengono colti sul fatto di nascondere sotto i vestiti cianfrusaglie con il finto marchio dell'Expo appena acquistate a prezzi stracciati.
Intanto, dislocati lungo tutto il perimetro del Parco, i bagarini tentano di piazzare clandestinamente i loro biglietti d'ingresso scontati venduti a un prezzo di partenza di soli 100 yuan – la metà del prezzo originale di un biglietto per il periodo più vicino alla chiusura dell'Expo. Inaspettatamente infatti, proprio questi che sarebbero dovuti essere i giorni del picco di vendite e presenze alla manifestazione, si stanno rivelando invece dei giorni di magra per le vendite. Così, mentre addetti alle vendite, ambulanti e bagarini fanno gli extra per tentare di smerciare tutto entro il 31 ottobre, il parco dell'Expo si è trasformato in un paradiso per chi è a caccia di occasioni.
di Melania Quattrociocchi
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