Shanghai, 22 settembre - Una lista nera contenente più di 150 prodotti alimentari e cosmetici di importazione è stata stilata dal Consiglio di Stato cinese. La merce è stata dichiarata non conforme agli standard locali dopo le ispezioni dell'Amministrazione per la Supervisione della Qualità, l'organo di controllo della qualità alimentare, e sarà quindi ritirata dagli scaffali, bloccata o rispedita indietro.
Venticinque compagnie straniere, dall'America, l'Europa e l'Asia - dice la nota pubblicata sul sito del Consiglio di Stato senza specificare la provenienza - non hanno superato i test di idoneità dei prodotti importanti in un'ispezione condotta nel mese di luglio. Fra di essi ci sono grandi nomi del consumismo di massa, quali Pepsi e la Mead Johnson, che sono subito corsi ai ripari dicendo che la qualità dei prodotti è per loro la prima regola.
Oltre 38 tonnellate di concentrato d'arancia congelato, con cui la PepsiCo produce il succo di frutta Dole imbottigliato nello stabilimento del Guangdong, sono stati trovati con un'eccessiva dose di lievito. Circa 300 chili di latte in polvere per bambini, invece, avevano un livello di proteine troppo basso. Polli congelati dagli Stati Uniti e biscotti dall'Indonesia recavano nelle etichette contenuti nutrizionali che non sono stati riscontrati nella realtà dai controlli, e livelli di batteri troppo alti.
La qualità alimentare è diventata negli ultimi anni una priorità ed uno strumento di battaglia di Pechino. Colpita a ripetizione da scandali di ogni sorta sulla sicurezza dei prodotti, tanto in patria, da ultimo il case del latte contaminato che ha causato la morte di decine di neonati, tanto all'estero, dove Made in China è spesso sinonimo di cattiva qualità. Il mondo intero, che dipende dalle importazioni dalla Cina, aveva reagito con chiusura delle dogane e drastica riduzione della merce in entrata dopo gli scandali dei giocattoli Mattel o del dentifricio avvelenato.
La risposta cinese e' stata drastica: aumento dei controlli e incitamento alla popolazione a una ma maggiore cautela e a controllare etichette e standard dei prodotti importati. Cosi' nel primo quarto dell'anno i supervisori hanno riscontrato inadempienze nella sicurezza e qualita' di 1800 prodotti alimentari, dai surgelati ai cioccolatini a ai succhi di frutta, provenienti da 60 paesi diversi, e con nomi eccellenti quali Mars, Danone, eccetera. Le manovre sono state sempre accompagnate da campagne di 'sensibilizzazione' come quella che l'Ufficio per l'Ispezione e la Quarantena di Shanghai ha rivolto ai propri consumatori, richiedendo la lettura attenta delle etichette per non prendere tutto quel che vi e' scritto in buona fede. Perche' la salute dei cittadini e' si' importante, ma ne va ancora di piu' quando si tocca l'orgoglio nazionale.
Antonia Cimini