di Eugenio Buzzetti
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Pechino, 10 lug. - E' guerra tra l'emittente televisiva nazionale cinese e il quarto gruppo bancario per valore di mercato del Dragone. Un servizio di venti minuti trasmesso ieri dalla CCTV ha accusato gli uffici della provincia sud-orientale cinese del Guangdong di Bank of China di riciclare il denaro per i clienti che hanno necessità di trasferire ingenti capitali all'estero e di convertirli nella valuta del Paese di destinazione. L'operazione sarebbe avvenuta grazie a uno strumento noto come "Youhuitong", introdotto nel 2011, con l'approvazione delle autorità competenti, secondo quanto spiegato dalla stessa Bank of China.
L'istituto di credito ha immediatamente negato in un comunicato ogni coinvolgimento nel presunto scandalo, ma troppo tardi: la banca centrale cinese, la People's Bank of China, sta analizzando il documentario mandato in onda per capire come regolarsi in base alle accuse mosse dalla tv di Stato nei confronti del gigante bancario cinese. La vicenda ha destato anche l'attenzione della State Administration of Foreign Exchange, che non ha però ancora espresso alcun giudizio di merito. Proprio gli uffici del Guangdong di Bank of China erano stati scelti per l'esperimento che rientrava nel piano di promozione dell'uso a livello globale del Renminbi, nome ufficiale della valuta cinese, chiedendo agli istituti di credito coinvolti nel progetto di non rendere pubblico il servizio, come riportato per la prima volta nell'aprile 2013 dalla rivista Time.
In base alle leggi vigenti, è possibile trasferire all'estero fino a un massimo di 50mila yuan (5922 euro al cambio attuale) per i correntisti singoli e non in yuan direttamente, anche se le regole dei trasferimenti di denaro si sono parzialmente ammorbidite nel corso degli ultimi anni per favorire il processo di internazionalizzazione della valuta cinese. Proprio nelle ultime settimane l'internazionalizzazione del Renminbi ha fatto registrare grandi passi in avanti con la decisione di aprire due importanti clearing banks in Europa: a Londra e Francoforte, hub dello yuan offshore nell'Unione Europea.
Non ci sarebbe solo Bank of China a fornire questo servizio. Anche China Citic Bank, diretta emanazione di Citic group, dietro il quale siede il Consiglio di Stato cinese, ovvero il governo, potrebbe essere interessata dai controlli della banca centrale e delle autorità regolatrici del settore, secondo alcune fonti dell'industria bancaria che hanno parlato in forma anonima al South China Morning Post di Hong Kong. Le possibilità di scoprire illeciti sembrano però, ridotte al minimo. "Non è per niente un business illegale" ha detto una di loro. CCTV è stata protagonista di diversi servizi negli ultimi tempi che hanno destato l'attenzione della stampa internazionale, per la modalità con cui sono state condotte. In alcuni casi, sono state mostrate "confessioni in diretta" di persone coinvolte in grossi scandali - come quello della casa farmaceutica britannica GlaxoSmithKline o quello delle tangenti nel giornalismo - che si sono dichiarate colpevoli dei reati di cui erano accusate mentre si trovavano in carcere in attesa del processo.
10 luglio 2014
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