Eugenio Buzzetti
Pechino, 5 ott. - La Banca Mondiale mantiene inalterate le prospettive di crescita per la Cina sia per il 2016, al, 6,7%, che nel 2017, prevista al 6,5%, e alza le aspettative per l'Asia-Pacifico, vista in crescita rispettivamente al 6,4% e al 6,2% per quest'anno e per il prossimo. A influire sulla crescita in Asia orientale, secondo l'ultimo "East Asia Pacific Economic Update" dell'istituto di Washington, sarà soprattutto l'andamento economico della Cina, che per il 2018 viene data al 6,3% di crescita, mentre l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea avrà un impatto giudicato "non significativo" nel breve periodo per i limitati legami commerciali e finanziari con la regione. Nel medio termine, invece, "la Brexit comporterà una rinegoziazione degli accordi commerciali e di investimenti dell'Asia orientale - Pacifico con il Regno Unito, e potrebbe anche avere effetti sulle relazioni commerciali con l'Unione Europea".
La crescita nell'area Asia orientale-Pacifico, commenta la Banca Mondiale, "è rimasta in larga parte stabile negli ultimi sei mesi". L'istituto diretto da Jim Yong-kim si aspetta, però, un declino graduale nel periodo 2016-2018, "trainato interamente dal rallentamento in corso in Cina, in parte controbilanciato da una ripresa nelle economie dell'Asean", la sigla che raggruppa i Paesi del sud-est asiatico. Tra queste, la Banca Mondiale ha alzato le prospettive di crescita per la Thailandia, vista al 3,1% per il 2016 e il 2017, contro una precedente aspettative di crescita rispettivamente del 2,5% e del 2,6% per quest'anno e il prossimo. "La Cina dovrebbe proseguire nelle misure per mantenere la crescita del debito sotto controllo" e nel lungo periodo la Banca Mondiale prevede che Pechino "manterrà il suo impegno a riequilibrarsi verso una crescita trainata dai consumi interni", invece che su un modello fondato soprattutto sugli investimenti e le esportazioni.
05 OTTOBRE 2016
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