Pechino, 17 dic. - Per contrastare l'inflazione il governo cinese continuerà ad aumentare il coefficiente di riserva obbligatorio delle banche, ma non sembra intenzionato ad incrementare i tassi d'interesse: lo ha detto il governatore della Banca centrale Zhou Xiaochuan durante un discorso tenuto ieri alla Peking University. "Non posso dire che un aumento della moneta che le banche debbono obbligatoriamente detenere come riserva non escluda anche un innalzamento dei tassi d'interesse ma People's Bank of China non attuerà entrambe le misure contemporaneamente" ha detto Zhou.
Secondo numerosi analisti, le affermazioni del governatore manifestano la volontà di Pechino di evitare ulteriori interventi sul tasso d'interesse dopo l'innalzamento operato di sorpresa nell'ottobre scorso (leggi questo articolo). Per diminuire la quantità a disposizione delle banche per erogare nuovo credito, e ridurre così la liquidità sui mercati, People's Bank of China ha innalzato il coefficiente di riserva obbligatoria tre volte da novembre e sei volte dall'inizio di quest'anno, toccando così – nel caso delle banche più importanti - la cifra record del 19%. Nel 2009 gli istituti di credito hanno erogato nuovi prestiti per la cifra record di 9590 miliardi di yuan, pari a circa 1080 miliardi di euro: se la misura, da un lato, è servita a garantire all'economia cinese un ottimo risultato nonostante la crisi globale, dall'altro si moltiplicano gli interrogativi sull'effettiva mole di crediti in sofferenza incamerati dalle banche cinesi.
Il boom del credito, inoltre, ha alimentato un'inflazione che ha raggiunto nel mese di novembre la cifra record del 5.1% , ben al di là della soglia del 3% entro la quale il governo intendeva contenere il costo della vita per la fine di quest'anno. A registrare rincari sono soprattutto i generi alimentari, che in alcuni casi – secondo i dati ufficiali- sono aumentati di circa il 17% anno su anno. Molti analisti ritenevano che lo scorso fine settimana, durante lo svolgimento della Conferenza Economica Centrale, costituisse l'opportunità ideale per procedere ad un incremento dei tassi d'interesse, ma People's Bank Of China ha preferito agire ancora una volta sui requisiti di riserva delle banche.
"Un irrigidimento delle regolamentazioni sulle banche commerciali non mancherà di avere un impatto sui loro ritorni - ha concluso Zhou - ma si tratta di un sacrificio necessario perché la ripresa economica non è ancora stabile a causa delle incertezze sui mercati globali". Nel corso della Conferenza Economica Centrale, l'appuntamento annuale che fissa le linee di politica economica per l'anno successivo, la lotta all'inflazione è stata indicata come la priorità dei prossimi mesi.
di Antonio Talia
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