BANCA CENTRALE FISSA TASSO CAMBIO RMB AI MASSIMI

BANCA CENTRALE FISSA TASSO CAMBIO RMB AI MASSIMI

di Antonio Talia
Twitter@AntonioTalia

 

Pechino, 23 mar.- Dopo i dati pubblicati giovedì da HSBC, chesegnalavano una nuova flessione del manifatturiero cinese e inviavanoquindi ulteriori segnali di rallentamento dell'economia del Dragone,venerdì la Banca centrale di Pechino fissa il tasso di cambio delloyuan a un nuovo massimo, e prosegue una campagna che dura da unasettimana per rafforzare la moneta.  Gli analisti sostengono che lamossa di People's Bank of China segnala un gesto di buona volontà invista dell'incontro tra il presidente cinese Hu Jintao e Barack Obama,previsto per lunedì prossimo a Seul nell'ambito di un summit sulnucleare.

 

Ma la manovra ha anche ragioni prettamente monetarie chevanno al di là dell'etichetta e si inquadra nella tattica applicata findall'inizio di marzo di lasciar fluttuare lo yuan all'interno di unabanda più ampia, per aumentarne la diffusione internazionale.

 

Pechino ha registrato un raro deficit commerciale nel periodo gennaio-febbraioche ha allentato le pressioni per un apprezzamento, quindi la manovrapuò sembrare contro intuitiva, ma secondo molti analisti citati dalWall Street Journal tradisce l'urgenza delle autorità cinesi di evitareeccessive fughe di capitali.

 

Attualmente, lo yuan-renminbi non è una moneta convertibile:la Banca Centrale fissa un tasso di riferimento e limita le perdite o iguadagni all'interno di una banda di oscillazione che si situa allo0.5% rispetto a tale livello.  La Cina, inoltre, limita anche laconversione ai fini di investimento ,e ha ammassato le sue immenseriserve in valuta estera- stimate in 3200 miliardi di dollari- ancheattraverso la vendita continua di yuan, disposta per evitarne uneccessivo apprezzamento. Le polemiche che circondano lo yuan si sonointensificate dopo lo scoppio della crisi finanziaria globale:Washington, in particolare, accusa sistematicamente Pechino dimantenere artificialmente basso il valore della sua moneta peraggiudicarsi un vantaggio sleale negli scambi con l'estero. Nel giugnodello scorso anno la Cina ha sospeso l'ancoraggio di fatto al dollaroche era stato inaugurato proprio poco dopo lo scoppio della crisi, e daallora lo yuan si è costantemente apprezzato sul dollaro, anche se benal di sotto della percentuale sperata dagli americani.

 

MANIFATTURIERO ANCORA GIU', PAURA SUI MERCATI

 

Pechino, 22 mar.- Continuano i dati negativi che indicano un rallentamento dell'economia cinese:il flash PMI pubblicato stamattina da HSBC, l'indice del manifatturieroelaborato dal colosso bancario britannico, segnala per il mese di marzouna nuova flessione nella produzione del Dragone. 

Secondo HSBC a marzo l'indicatore si è attestato a 48.1 punti,ai livelli più bassi degli ultimi quattro mesi, contro il 49.6 difebbraio. Il Purchasing Managers'  Index è un indice che segnala unmercato in contrazione quando si piazza al di sotto della soglia dei 50punti. 

"La crescita potrebbe rallentare ulteriormente,a causa di una combinazione tra il calo delle ordinazioni dall'estero el'abbassamento dei consumi interni. Questa situazione segnala lanecessità di ulteriori manovre espansive" si legge nel comunicatodiffuso da Qu Hongbin, Chief Economist di HSBC per la Cina. 

 

Marzo è il quinto mese consecutivo in cui l'indice elaborato da HSBC si piazza in territorio negativo. L'indice ufficiale di Pechino, elaborato dalla CFLP, sarà pubblicato nei prossimi giorni. 

 

La statistica pubblicata da HSBC ha incrementato il nervosismo sui mercati,che già nei giorni scorsi avevano reagito alle dichiarazioni su unrallentamento dell'economia del Dragone diffuse dagli executive delgigante minerario BHP Billiton. Secondo BHP, la domanda di materieprime da Pechino è in calo rispetto al passato, segno di una bottad'arresto della crescita cinese. A inizio marzo il premier Wen Jiabaoaveva annunciato una revisione degli obiettivi della crescita per il2012  fissandola al 7.5%, al di sotto dell'usuale soglia psicologicadell'8%. 

"I dati diffusi suggeriscono che c'è qualcosa di più profondo che non un rallentamento dovuto alle vacanze per il CapodannoCinese, come si era detto il mese passato, e che sta influenzando nonsolo le esportazioni cinesi, ma anche la domanda interna" ha dichiaratoalla Reuters Tim Condon, Chief Economist di ING a Singapore.  "Sonosicuro che si parlerà di questa flessione per tutto il giorno,  ilrallentamento del manifatturiero cinese sarà su tutte le news".

 

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