Pechino, 19 gen. - La rapidità con cui la popolazione cinese sta invecchiando suscita le preoccupazioni del governo di Pechino: nel giro di pochi anni i cinesi saranno 1,4 miliardi e, tra questi, gli 'over 60' saranno ben 160 milioni. La cosiddetta 'politica del figlio unico'- la politica di pianificazione familiare lanciata dal governo nel 1979 che, secondo le fonti ufficiali avrebbe bloccato ben 400 milioni di nascite - ha sradicato il tradizionale modello familiare cinese e prodotto una stratificazione demografica la cui forma ricorda quella di una piramide rovesciata: alla base i quattro nonni, al centro la coppia di genitori, sulla punta il 'figlio unico'. Il precario equilibrio richiamato dall'immagine, un triangolo che si regge sul vertice, illustra il delicato problema dei prossimi anni: come potrà un unico figlio prendersi cura della numerosa famiglia che ha alle spalle? Considerando i frenetici ritmi lavorativi e le piaghe strutturali che affliggono il welfare (due terzi di lavoratori rurali sprovvisti di pensione; un sistema sanitario zoppicante) le prospettive sono ancora più cupe. "I figli non hanno i soldi per prendersi cura dei propri genitori. I cinesi stanno invecchiando prima di arricchirsi" dice in un'intervista ad AFP il demografo Wu Cangping, docente all'Università del Popolo di Pechino. A differenza di quei paesi che hanno fronteggiato l'invecchiamento della popolazione quando le loro economie erano già mature, la Cina deve vincere questa sfida mentre si trova ancora in fase di sviluppo. Pechino ha diversi provvedimenti in cantiere: da quest'anno già il 10% dei lavoratori agricoli dovrebbe beneficiare di un fondo pensionistico, mentre sono in aumento i fondi stanziati per l'assistenza agli anziani. Negli obiettivi del governo, il 90% degli anziani dovrebbe essere accudito 'in famiglia', il 6% dovrebbe appoggiarsi a comunità di assistenza sostenute dalla pubblica amministrazione e il restante 4% dovrebbe essere trasferito presso le attrezzature infermieristiche. Secondo Wang Xiaoyang, fondatore di Community Alliance, una tra le poche organizzazioni non governative ad occuparsi degli anziani, "l'invecchiamento della popolazione costituirà un problema sociale". "Già oggi" – sostiene – "le 40000 case di riposo, con i loro 2,5 milioni di posti letto, coprono soltanto un quarto del fabbisogno. Sarebbero necessari almeno altri 5,5 milioni di posti". Wang Liwen, direttore del centro di assistenza per anziani Ren Ai alla periferia di Pechino, è testimone dello sforzo intrapreso per aumentare la capacità delle strutture infermieristiche ma concorda con Wang Xiaoyang sulla gravità del problema: "Gli ospiti pagano tra i 1.350 e i 1.550 yuan al mese (circa 135-155 euro, ndr). Se la loro pensione non è sufficiente, o se non hanno una pensione, sono i figli a pagare la retta; ma alcuni anziani non hanno figli e altri hanno figli con un reddito minimo. In questi casi ci prendiamo comunque cura di loro". Se la situazione, così come descritta dagli 'addetti ai lavori' appare preoccupante, Wu Canping spezza una lancia a favore delle autorità: "Il governo sta attualmente spendendo molto poco per l'assistenza medica in favore degli anziani, ma questo trend sarà rovesciato. La spesa per gli anziani non creerà una crisi nel budget poiché il governo dispone di mezzi sufficienti per affrontarla".