Giovanna Tescione
Roma, 21 set. – Al via la 17esima edizione di Asiatica film mediale, il festival dedicato al cinema asiatico che da anni propone agli appassionati nuove pellicole del cinema orientale. Dall'India all'Afghanistan, dal Giappone alla Corea del Sud, dalla Turchia al Vietnam, fino naturalmente alla Cina, tante le pellicole in e fuori concorso che saranno proiettate dal 17 settembre al 2 ottobre.
Focus di oggi la Mongolia Interna, con la giornata interamente dedicata al tema e la proiezione dei primi due film di regia cinese, Siqin Hangru (斯琴杭茹), in programma per le 15:00, opera prima del regista cinese Bayin e vincitrice del premio Best National Theme Creation Award alla 17esima edizione del Beijing College Student Film Festival. La pellicola Thangka (唐卡) del regista mongolo Hasi Chaolu (哈斯朝鲁), in programma per le 22:30, è invece un film che più della Mongolia parla della modernizzazione del Tibet attraverso la storia di un pittore di Thangka, o stendardo buddista dipinto a mano tipico della cultura tradizionale tibetana.
Tra i film cinesi in concorso c'è invece Crosscurrent – in cinese Chang jiang tu (长江图) - del regista Yang Chao (杨超). In programma per venerdì 23 alle 20:30, il docu-film, ricco di metafore, racconta la storia di Gao Chun, giovane capitano di una nave da carico che, in un viaggio lungo il fiume Azzurro, sbarca in ogni porto che incontra lungo il tragitto in cerca d'amore. Ma dovrà risalire il fiume controcorrente per svelare il ministero su una donna che Gao sembra incontrare in un ogni sua tappa. Un viaggio nella meditazione e nella riflessione. Presentato al Festival di Berlino lo scorso febbraio, con il quale il regista si è aggiudicato l'Outstanding Artistic Contribution Award alla Berlinale, il film è stato definito come un'ode al Fiume Azzurro, salutato come la culla della civiltà cinese. Il regista, che nel 2004 al suo debutto vinse a Cannes il premio la Caméra d'or, assegnato al migliore opera prima, con 'Passages', è noto per Run Away (2001), vincitore del premio giovani registi della 54a edizione del Cannes Film Festival.
In concorso anche Mother's airfield del regista cinese Yupeng Zhou. Il film, in programma per il 29 e il 30 settembre (rispettivamente alle 20.30 e alle 22.30) che racconta la storia di un'anziana pastora mongola (Eji) che adotta un ragazzo cinese trasferitosi da Shanghai alle praterie della Mongolia interna durante la carestia del 1960. Anni dopo Maonaohai si arruola nell'aviazione e con riluttanza abbandona il luogo che ora considera casa. Eji si dedica nuovamente a lavorare la terra da sola, ma sogna di rivedere ancora una volta il figlio adottato.
Interessante anche Beautiful, in programma il 23 settembre, un cortometraggio fuori concorso frutto di un progetto coprodotto dalla Hong Kong International Film Festival Society (HKIFFS) e dalla Heyi Pictures che ha visto la partecipazione di numerose voci del panorama cinematografico orientale. Un collage di quattro mini-corti dove quattro maestri del cinema, cresciuti in diversi contesti culturali tra Cina continentale, Hong Kong, Taiwan e Giappone, condividono delle storie delle proprie terre natie.
In rappresentanza della Cina continentale il pluripremiato regista Jia Zhangke, che porta The Hedonists, un corto di 25 minuti descritto come "coinvolgente film drammatico su alcuni minatori disoccupati in cerca di lavoro". Jia Zhangke, i cui lavori sono stati riconosciuti dai maggior festival europei, da Still Life, vincitore del Leone d'Oro a Venezia nel 2006, a Touch of Sin, miglior sceneggiatura a Cannes nel 2013, fino alla sua ultima fatica, Mountains May Depart, un melò delicato e dal tocco futuristico, a tratti quasi surreale, con il quale Jia racconta l'evoluzione e la 'globalizzazione' dei sentimenti e dei rapporti interpersonali, più che i cambiamenti economici che hanno mutato il volto del paese.
In programma oltre 40 opere tra lungometraggi, documentari e cortometraggi con eventi che in alcuni casi prevedono anche incontri con registi.
21 SETTEMBRE 2016
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