ARBITRO CINESE TRUCCA PARTITA

ARBITRO CINESE  TRUCCA PARTITA

Pechino, 22 dic.- La 'Calciopoli in salsa di soia' si arricchisce di un nuovo capitolo dai risvolti internazionali, proprio mentre in Italia emerge la "Singapore connection" nelle combine del nostro campionato: Huang Junjie -tra i più famosi fischietti cinesi- ha ammesso di aver truccato un'amichevole tra il Manchester United e lo Shenzhen FC disputata nel 2007.

 

Nello scandalo sono coinvolti sei grandi club cinesi: Huang ha ricevuto dai dirigenti 1.6 milioni di yuan (circa 193 mila euro) per truccare diverse partite tra il 2005 e il 2009, incluso il match con il Manchester e un'altra partita con una squadra straniera, l'amichevole Shanghai Shenhua- Sydney FC del 2009.

 

La Calciopoli "Made in China" sta scuotendo da più di due anni i massimi livelli della Federazione calcistica del Dragone. Le indagini hanno portato alla luce un vero e proprio verminaio a base di scommesse clandestine, partite truccate, bustarelle per ottenere convocazioni in nazionale e in prima squadra, e arbitri corrotti grazie ai favori di prostitute. In Cina il gioco d'azzardo è vietato: tra le prove sequestrate nel corso dell'inchiesta ci sono i computer utilizzati per le scommesse clandestine sulle partite truccate e le testimonianze delle prostitute  pagate per ammorbidire gli arbitri in vista degli incontri.  Se talvolta tutta la vicenda ha assunto toni decisamente farseschi –come gli sms coi quali il presidente di una squadra ordinava al capitano di fare un autogol "il prima possibile"- alcuni degli indagati eccellenti rischiano addirittura la pena di morte, visto il loro doppio ruolo di dirigenti sportivi e pubblici ufficiali. In Cina il calcio è uno sport estremamente popolare, ma nel ranking FIFA la nazionale del Dragone si piazza 85sima, tra Moldova e Angola, e contro il "cancro che divora l'agonismo" si erano addirittura scagliati il presidente Hu Jintao e il suo vice Xi Jingping. L'inchiesta ha toccato il gotha del mondo calcistico cinese, e il processo iniziato lunedì scorso vede alla sbarra anche il "fischietto d'oro" Lu Jun- unico arbitro cinese ai Mondiali, nel 2002-, due presidenti della Federcalcio e una sessantina di persone tra arbitri, giocatori e dirigenti.

 

Ma con la confessione resa da Huang martedì, per la prima volta vengono coinvolti due club internazionali. Il Manchester United ha comunicato di essere estraneo ai fatti e di non aver notato nulla di strano nell'arbitraggio del match del 2007, che si era chiuso con un 6-0 per la squadra ospite su reti di Rooney, Ronaldo, Giggs, O' Shea, Eagles e Nani. Un comunicato simile è stato diffuso dal Sydney FC, che aveva perso 2-1 contro lo Shanghai Shenhua. Negli ultimi anni molte famose squadre internazionali hanno giocato amichevoli in Cina: nei prossimi giorni davanti ai giudici sfileranno altri imputati e testimoni, e potrebbero emergere nuove combine che coinvolgono club stranieri.

 

di Antonio Talia

 

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