Pechino, 29 set. - Tutto è pronto a Pechino per la monumentale parata che giovedì celebrerà i 60 della Repubblica Popolare cinese, un anniversario che - dati il calendario lunare e la ricorrenza di cicli – in Cina vale molto di più di cinquantesimi e centenari. Nessun dettaglio è stato trascurato, dalla chiusura delle vie di accesso alla città fino al volo di piccioni e aquiloni, nel tentativo quasi maniacale che tutto sia perfetto.
I cinque mila soldati e cento mila civili che sfileranno durante le due ore di parata sono stati formati attraverso mesi di esercitazioni e, non da ultime, durante le tre prove generali che hanno completamente bloccato la città. Sul Viale della Lunga Pace la marcia si aprirà con i rappresentanti dell'esercito che sfileranno insieme ai nuovi modelli di armi, missili e carri armati che l'industria bellica cinese ha prodotto in sei decenni. In cielo voleranno aerei dell'aeronautica militare, e per l'occasione l'aeroporto della capitale resterà chiuso per tre ore e i residenti dovranno evitare di liberare i piccioni (dalle gabbie). Per 66 minuti l'esercito sarà protagonista assoluto, per poi cedere la scena ai carri allegorici con temi patriottici, sui quali avranno il privilegio di sedere anche 155 stranieri.
Eppure Pechino non ha l'aria della città in festa. I varchi di accesso al capoluogo sono pattugliati da dalle 10 mila unità di forze armate e polizia chiamate ad assicurare l'ordine. Si devono controllare autovetture e passeggeri, così come nelle stazioni della metropolitana lunghe file annunciano il ritorno della scannerizzazione dei bagagli e borse. I visti per turisti e stranieri sono elargiti con molta più cautela del solito. Ai residenti lungo il viale della Lunga Pace è vietato affacciarsi sui balconi ed aprire le finestre al momento della parata, "per la vostra sicurezza" si legge nell'ordine recapitato ad ogni porta. E ancora, resta un mistero chi potrà assistere alla sfilate ai bordi delle strade che conducono alla Piazza Tiananmen: i residenti non possono scendere in strada e la zona è sigillata. "Sarà un evento organizzato, solo gente selezionata potrà stare in strada a vedere: permettere a chiunque di essere in prima fila e davanti alle telecamere può essere, infatti, rischioso" spiega una ex guardia rossa che ha partecipato ad eventi simili sin dal periodo della Rivoluzione Culturale. Un turista giunto oggi nella capitale con la speranza di partecipare ai festeggiamenti, ha trovato un'amara sorpresa ad aspettarlo nell'albergo che aveva riservato nei pressi della stazione centrale e a due passi dal Viale della Lunga Pace: da domani a mezzogiorno ai clienti non è più permesso lasciare le stanze dell'hotel fino al 2 ottobre, saranno sigillati in camera di fronte alla televisione.
In confronto le restrizioni dello scorso anno per le Olimpiadi sembrano nulle. Se nell'agosto del 2008 c'era in ballo l'immagine internazionale del paese, questa volta ne va della stabilità interna e della possibilità di accattivarsi le sempre più numerose voci contro corrente che scuotono la Cina.