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«In questo momento ci sono diversi operatori stranieri interessati ad aprire nostri negozi – spiega Riccardo Renai, 42 anni, titolare dell'azienda fondata dalla madre Annamaria Cammilli, pittrice, scultrice e creativa della maison assieme alla figlia Raffaella – ma abbiamo deciso di selezionare solo location prestigiose, e Firenze sarà certamente la prima in Italia. Il nostro percorso nel retail del resto è originale, visto che abbiamo debuttato partendo dalla Cina, dove dal 2008 abbiamo aperto 4 negozi a Pechino, Dalian e Qingdao, ai quali si aggiunge quello di Karlovy Vary, nella Repubblica Ceca».
Avere vetrine in Cina non significa esporsi al rischio di essere copiati? «La parte creativa ha un peso talmente importante – spiega Renai – che i cinesi non riescono a copiarci. Abbiamo scelto una nicchia di mercato che punta su design, finiture e colore, grazie anche a leghe d'oro di nostra invenzione, e che ci mantiene al riparo dalla concorrenza (nella foto, l'anello Dune)».
Il risultato è che quest'anno i ricavi dovrebbero sfiorare gli otto milioni, con una crescita vicina al 35%. I mercati principali restano l'Italia (50% del giro d'affari e una distribuzione in 380 punti vendita), l'Est Europa e i paesi arabi, anche se adesso il faro, oltre che in Cina, è puntato sulla Russia. «Oggi l'offerta di gioielli è sproporzionata rispetto alla domanda – dice Renai nel quartier generale di Bagno a Ripoli, dove lavorano 23 addetti impegnati nello stile, prototipi e commerciale (la produzione viene fatta in laboratori del nord Italia) – ma noi vogliamo distinguerci puntando sullo stile e valorizzando le nostre origini artistiche. Da tre anni abbiamo ampliato la collezione con gioielli adatti a un pubblico più giovane, e ora stiamo investendo sul marchio, con 800mila euro destinati alla comunicazione solo nel 2010».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
07/12/2010
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