Pechino, 7 mag.- Ormai non passa giorno senza che Pechino o i governi locali approvino nuove misure per frenare le speculazioni nel settore immobiliare: secondo uno studio pubblicato da China Jianyin Investment Securities Co. gli effetti delle manovre potrebbero presto tradursi in un calo del 30% dei prezzi delle case nelle città di prima fascia. A marzo i costi delle abitazioni nelle 70 principali città cinesi hanno registrato un +11.7% da record, l'ultimo di un lunga serie di rincari, nonostante la direttiva del 10 gennaio che prevedeva l'applicazione di numerose restrizioni ai mutui per le seconde case e un vasto piano di edilizia a prezzi popolari. Il 2 maggio scorso i requisiti di riserva obbligatoria delle banche sono stati aumentati per la terza volta dall'inizio dell'anno, mentre ad aprile erano stati aumentati i tassi d'interesse sui mutui per le seconde case; il governo della città di Pechino si è spinto ancora più avanti, limitando ai soli residenti della capitale la possibilità di un acquisto di una seconda casa. Con i prezzi alle stelle, l'acquisto di un'abitazione sta diventando un miraggio per una fetta sempre più larga di famiglie cinesi. "L'austerità sembra essere diventata l'obiettivo principale - ha dichiarato Yang Qingli, analista presso la BOCOM International Ltd.di Pechino - e le disposizioni adottate nella capitale potrebbero presto essere applicate in numerose altre metropoli". Secondo i dati diffusi dalla Zheshang Securities Co. nell'ultima settimana la vendita di nuove abitazioni è scesa del 40% in unità abitative e in metratura in 15 tra le principali città cinesi, segnando solo l'ultimo di una lunga serie di ribassi. Secondo quanto riportato dal China Business News alla fine di aprile, inoltre, Pechino potrebbe inoltre approvare entro l'anno una tassa sulla proprietà: "Riteniamo che con le attuali misure i prezzi delle case registreranno presto un calo del 20%- ha detto Kris Li, analista della Shenyin Wanguo Research & Consulting Co.- ma se la tassa sulla proprietà verrà effettivamente approvata i ribassi potrebbero essere addirittura del 30%". Il prezzo medio degli appartamenti a Shenzhen, in marzo, era aumentato dell'86.4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; i nuovi contratti firmati nella megalopoli del Guangdong la scorsa settimana sono scesi del 42% rispetto ai sette giorni precedenti ed erano diminuiti dell'80% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Shenzhen potrebbe presto limitare gli acquisti di nuove case agli stranieri e ai residenti di Hong Kong, Macao e Taiwan. La corsa per evitare lo scoppio della bolla continua.