Roma, 6 mag.- E' allarme sifilide a Shanghai. A lanciarlo è la rivista medica americana New England Journal of Medicine (NEJM) secondo cui la metropoli che proprio quest'anno ospita l'Expo è quella che vede la più alta incidenza di questa malattia sessualmente trasmissibile. Cinquanta anni dopo la sua scomparsa dal Paese, la sifilide torna in Cina alimentata da un'economia in crescita. Tanto che si calcola che ogni ora nasce un bambino malato. "Nessun Paese, da quando è stata scoperta la penicillina, è stato vittima di una così rapida diffusione della sifilide" spiegano i ricercatori. Se scoperta in tempo la cura dell'infezione batterica prevede una semplice somministrazione di antibiotici, ma se trascurata può portare alla cecità, alla paralisi e alla morte. La causa di un così rapido contagio è da attribuire ancora una volta ai tabù imposti dalla società che scoraggiano gli 'untori' – gay e prostitute – e gli 'unti' – per lo più businessman sposati - a recarsi nelle cliniche per sottoporsi alle cure. Pena 'la perdita della faccia' che in Cina equivale a screditarsi pubblicamente, forse il più alto grado di umiliazione. Il boom economico che ha investito il Paese ha ingrandito ancor di più quel fossato che separa le classi ricche da quelle povere facendo impennare il mercato della prostituzione, che vede coinvolti da un lato i facoltosi uomini d'affari e dall'altro ragazze - spesso poco più che ventenni – che vendono il proprio corpo per provvedere al sostentamento della famiglia. E gran parte di questi uomini finiscono col trasmettere il virus a mogli e - se in stato di gravidanza - a figli.