Shanghai, 14 mag. – Noto anche come "La Corona d'Oriente, il padiglione cinese è sicuramente il più visitato di tutta l'Expo. Cosa attende il visitatore? Il percorso espositivo comincia dall'alto e si sviluppa su tre livelli, ciascuno dei quali ospita una delle tre sezioni tematiche – "Exploring Oriental Footprints", "The Experience Trip" e "Focus on low-carbon future" – che lo compongono. La prima attrazione ad attendere il visitatore è un filmato: in onda c'è la storia della Cina degli ultimi 30 anni; un collage di storie e di volti ricostruisce i progressi fatti dal Paese dall'inizio delle riforme economiche, descrive l'entusiasmo della popolazione per la costruzione di una città migliore e racconta le aspirazioni per il futuro. Un video dal sapore sentimentale, pensato per toccare in profondità il pubblico cinese e forse un troppo edulcorato per quello internazionale. Una volta fuori dalla sala multimediale, il famoso dipinto "Riverside Scene at Qingming Festival" del pittore Qiu Ying (1494? – 1552, dinastia Ming) e alcuni reperti suddivisi per cicli dinastici, mentre l'attrazione della seconda sezione è una specie di giostra: il visitatore si accomoda su un 'trenino' per iniziare u nuovo viaggio comincia che ripercorre i successi dello sviluppo urbano cinese. Il terzo piano spezza con il passato e si proietta verso il futuro: interamente dedicato alle tecnologie per il risparmio energetico, permette di familiarizzare con le diverse modalità su cui il Dragone sta scommettendo per realizzare la 'green economy' e attuare un modello di vita a basso consumo di CO2. La visita si conclude così e il ritorno alla realtà avviene gradualmente, attraverso la lunga scala mobile che collega "La Corona d'Oriente" al giardino che si apre ai suoi piedi. Ma, prima di addentrarsi nella sezione che ospita gli spazi dedicati a tutte le province cinesi, i visitatori non mancano di farsi timbrare il finto passaporto che sta diventando uno degli oggetti più richiesti dell'Expo e di sostare al negozio di souvenir. Il ricordo più venduto? Il modellino in cristallo del padiglione cinese.
TUTTE LE PROVINCE CINESI IN UN SOLO PADIGLIONE
La Repubblica Popolare Cinese: un unico Paese che, dal punto di vista amministrativo, raggruppa 33 suddivisioni di livello provinciale 22 province, (cioè 4 municipalità, 5 regioni autonome e 2 regioni amministrative speciali). E se quest'ultime -Hong Kong e Macao- vantano dei padiglioni separati, ciascuna delle restanti entità provinciali ha un proprio spazio espositivo all'interno dei 45mila metri quadrati che, al di sotto della "Corona d'Oriente", costituiscono il "China's Joint Provincial Pavilion". Il "Padiglione Comune delle Province Cinesi" è una vetrina unica per ammirare più di un centinaio di cimeli storici - alcuni dei quali così preziosi che il governo cinese ne vieta l'esposizione nei musei internazionali- senza dover attraversare in lungo e in largo il Paese. Da non perdere: nel padiglione del Fujian, una statua marmorea di Mazu (Dea cinese del Mare); nel padiglione del Gansu, ben 10 tesori buddisti (5 sculture e 5 scritture) provenienti dalle grotte di Dunhuang; nel padiglione dello Hebei, la lampada in bronzo dorato risalente alla dinastia Han (206 a.C – 220 d.C); nel padiglione dello Shaanxi, alcuni guerrieri appartenenti all'Esercito di Terracotta (Dinastia Qing, 221 – 206 a.C); nel padiglione del Sichuan, una statua in bronzo proveniente dal sito di Sanxingdui e un piatto realizzato in oro e pietre preziose dal peso di 6 chilogrammi. Gran finale nel padiglione dello Yunnan: lo scheletro di un dinosauro.
di Giulia Ziggiotti