AL VIA PIANO DI SWAP DEL DEBITO AZIENDE Le "zombie" falliranno
Eugenio Buzzetti
Pechino, 10 ott. - La Cina vara il piano per tagliare il debito delle aziende, giunto a quota 18mila miliardi di dollari, pari al 169% del prodotto interno lordo. Le aziende in "difficoltà temporanea" ma con un "potenziale a lungo termine" potranno accedere al piano di swap debt-for-equity che prevede lo scambio del debito aziendale con azioni, mentre le aziende "zombie", come vengono chiamati gli apparati statali improduttivi, e quelle con situazioni di debiti non ripagati che si protraggono nel tempo non potranno avere accesso al programma varato dal Consiglio di Stato, il governo cinese.
Il piano punta a stabilizzare e ridurre il debito delle aziende cinesi nel medio e lungo termine, secondo quanto deciso dal governo, incoraggiando i processi di fusioni e acquisizioni e le bancarotte delle imprese non in grado di competere sul mercato, un'eventualità che si è già verificata in diversi casi a partire dal 2014. Il nuovo piano non sarà un "pranzo gratis" per le zombie companies, come lo ha definito Lian Weiliang, vice presidente della Commissione Nazionale per lo Sviluppo e le Riforme, l'agenzia di pianificazione economica del governo cinese, e potrebbe causare forti scossoni sul mercato obbligazionario perché fino a oggi i bond emessi dalle imprese di Stato erano implicitamente sempre ritenuti sicuri in quanto coperti dal governo.
L'alto livello del debito delle imprese cinesi è un problema segnalato anche dai grandi organismi internazionali, a cominciare dal Fondo Monetario Internazionale, che nell'ultimo World Economic Outlook pubblicato settimana scorsa chiedeva direttamente a Pechino di ridurre il sostegno alle imprese zombie "accettando il rallentamento della crescita" che si accompagna alla scelta di ribilanciare l'economia interna. Anche la Banca Mondiale, sempre settimana scorsa, ha chiesto alla Cina di "mantenere sotto controllo la crescita del debito", nell'ultimo "East Asia Pacific Economic Update", che ha però lasciato inalterate le prospettive di crescita cinesi per il 2016, al 6,7%.
10 OTTOBRE 2016
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